MI CHIAMO MARC, E IL MIO SECONDO NOME È AUSTIN. LE PAGELLE DEL COTA

Marquez Aragon

MARQUEZ: 10
Il Circuit of the Americas è da sempre terreno di caccia del 93. Le sue caratteristiche e la sua predilezione per le curve a sinistra lo rendono il padrone di casa indiscusso.
E come un rito, una routine, la sua vittoria si ripete ogni anno, manco fosse una festività.
La penalità assegnatagli è pressoché ridicolizzata dalla sua superiorità in pista.
Imbattibile.

VIÑALES: 9
Gara in crescendo, la moto gli piace. La testa c’è.
Al ritorno in Europa, sembra che possa tornare ad essere il vero Maverick, quello di inizio 2017.
Ed è lì anche in campionato.

IANNONE: 9
Bentornato.
È ormai scritto che Brivio avrà delle soddisfazioni, quest’anno.
Sembra funzionare tutto, finalmente anche dal lato box del 29.
Ma parliamo di Andrea: partenza “a fionda”, davanti fin da subito, esprime tutto in 20 giri. Finiremmo gli aggettivi a parlarne.
Nell’intervista italiana si sfoga, esce tutto quanto. Lascia trasparire la passione, i sacrifici, il dolore per le critiche subite.
Commosso e commovente.

ROSSI: 7
Compitino del Dottore in una pista nemica. Sembrava avere il passo per seguire il compagno, da metà gara si dimostra leggermente più indietro. Sull’economia di un campionato, però, può essere interessante questo quarto posto.

DOVIZIOSO: 6.5
Gara senza lode e senza infamia. Raccoglie il massimo con una Ducati non al top.
In Europa, però, sarà competitivo: ne siamo certi. E come ricorda Marquez, l’anno scorso, a questo punto della stagione, era molto più indietro…

PEDROSA: 8
Stoico. A pochi giorni dall’operazione al braccio giunge settimo in una delle piste fisicamente più impegnative della MotoGP.
Sempre un esempio per tutti, uno di quei piloti che fa bene al paddock.
Gli auguriamo una pronta guarigione.

CRUTCHLOW: 6
È sempre lì, in alto. Assolutamente da non sottovalutare. Forse una sorpresa, forse una certezza.
Peccato per la caduta, senza la quale (forse) sarebbe ancora in testa al campionato.
Intrepido, però, ci crede e si rialza.
Ce lo aspettiamo ancora davanti.

Seppur non uno dei più emozionanti, questo GP ci lascia una classifica corta, e accresce le aspettative per il ritorno in Occidente, tutto da seguire.

C. Cordone

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