Ci credevano in tanti, noi probabilmente molto più di lui ad un sogno che negli ultimi mesi sembrava lì ad un colpo di pedale. La Zwift Academy si è conclusa da pochi giorni ed il rammarico per l’epilogo finale sembra aumentare ogni giorno. Il nostro Gaffu in una finale serratissima non è riuscito a convincere i vertici dell’Alpecin Deceuninck, non c’è stata infatti una vera e propria sfida testa a testa tra i tre, è stata una dimostrazione di numeri ed una scelta del corridore che più potesse avvicinarsi ai desideri della squadra belga. Dopo Chiara Doni lo scorso anno, un altro corridore dello Swatt Club perde la finale di questo contest che ha visto la partecipazione di cento mila corridori.
Vedere il suo percorso da vicino in questi anni è una cosa che va raccontata e tramandata negli annali dello Swatt Club, un percorso fatto di lavoro, studio, sudore e tanta intensità. Arrivato nell’inverno 2022 dopo aver chiuso con la categoria Under 23, si è visto subito il suo grande potenziale, non si arriva per caso nei primi dieci in varie tappe del Giro della Valle D’Aosta. Al contrario di molti ex coetanei, Mattia tuttavia era mentalmente fresco, doveva ancora scoprire chi fosse veramente e per questo aveva tanta voglia di pedalare. Non l’ho mai sentito pronunciare frasi classiche degli Under23 come: ” da Under si volava”. Le prime apparizioni sono state solo un assaggio, prima il duathlon di Barzanò, poi la rottura della clavicola alla GF Strade Bianche. È nel mese di maggio però che inizia il vero cambiamento fisico, a New York va in fuga col Bandito perdendo solo nella volata finale. Nelle settimane successive inizia un viaggio introspettivo che lo porterà ad abbracciare teorie norvegesi sull’allenamento, fatte di tante ore in sella e aperture sul Civiglio o sulla Colma di Sormano. È in questo periodo che ho notato in lui il cambiamento atletico più grande, tutto il resto è stata una conseguenza. Un periodo ad interrogarsi se ne valesse veramente la pena crederci o dedicarsi all’attività di preparatore. Da parte nostra il messaggio è comunque sempre stato lo stesso: “Gaffu, hai tutta la vita per preparare corridori”. La vittoria sullo Stelvio, le varie GF vinte tra cui la Maratona delle Dolomiti fino alla medaglia d’argento nella cronoscalata al Campionato Europeo, battuto solamente dall’austriaco Felix Großschartner in uscita dal Tour de France. Una giornata che lo ha portato a crederci ancor di più, per quanto mi riguarda non abbastanza per il prestigio del risultato e per il livello del rooster dei partenti.
La finale della Zwift Academy è stata un vortice d’emozioni, vederlo arrivare fino a quel punto è stato come assistere al rigore di Grosso al Mondiale tedesco. Un epilogo che gli girato contro, perdendo la finale contro il tedesco Luis Kitzki. Una delusione enorme, la vittoria gli avrebbe infatti aperto le porte al mondo professionistico. Una finale che ha messo in luce l’altissimo livello di tutti e tre i corridori in gara ed una decisione difficilissima per i vertici Alpecin. Sapremmo mai chi dei tre avesse il margine di miglioramento più grande? Ci auguriamo di si, nel frattempo l’altro sconfitto Anton Schiffer non si è perso in lamenti, ha trovato una Continental e in Turchia in una tappa in salita ha chiuso a pochi secondi dal vincitore Davide Piganzioli. Ancora una conferma del livello della finale, un altro messaggio a chi nel 2024 pensa che pedalare su un rullo non sia ciclismo.
E adesso? Come rialzarsi dopo questa sconfitta, se si possa parlare di sconfitta fare 4′ a 7,41 Watt/Kg dopo cinque ore in sella? In questi anni le discussioni con Gaffu hanno preso intere giornate, dalla Z2, alla forza 5×5. Dibattiti se fosse meglio insistere sulla Soglia o sul Vo2, l’importanza dello Sweetspot. Tutti aspetti importantissimi nel ciclismo odierno e in una preparazione, ma la cosa che più mi è rimasta dentro è stata una frase la scorsa estate nelle gallerie di Livigno al Training Camp Swatt. Discutendo a riguardo di corridori in crisi di risultati, mi hai colpito dicendomi : ” Kaiser, la gente non smette di fare endurance perché peggiora. Smette di fare endurance perché non accetta il fatto di doversi allenare ancor di più per avere un piccolissimo miglioramento”.
Penso sia la cosa più saggia che ho sentito da un preparatore moderno del tuo calibro. Caro Gaffu, accettalo anche tu e continua nel tuo percorso anche se in questo momento può essere più difficile che in altri. Spogliati del Gaffu razionale che guarda numeri e battiti e continua a sognare. C’è ancora tanto da fare, ci sono ancora troppi Kjoules da scaricare in strada e tanti traguardi da raggiungere.