Matthews vince anche la sedicesima in un Tour scandaloso

Doveva essere una tappa banale, di quelle in cui le casalinghe non accendono nemmeno la Tv, ma alla fine si è rivelata una frazione piena di colpi di scena quella vista oggi, dove nell’arrivo di Romans sur Isère, già segnalatoci da Andrea Pasqualon la scorsa settimana come possibile traguardo adatto ai passisti veloci, Michael Matthews ha bissato il successo di due giorni fa. Inizio a blocco fin dai primi Km per gli uomini della Sunweb per eliminare dai giochi Marcel Kittel ed i velocisti puri, ma i colpi di scena iniziano ai meno venti km dal traguardo. Il vento è quello giusto e i big fiutano l’occasione, lo si capisce vedendo Doker Mitchell con il suo baffo esuberante davanti. Contador prova un timido attacco con Koen de Kort ma è questione di km per rivedere l’inferno visto a Doha lo scorso ottobre. Il Team Sky forza nel momento giusto, perfino Froome contribuisce ad alimentare l’azione e tutto questo esclude dal podio  il grande sconfitto di giornata: Daniel Martin. Negli ultimi due km Daniele Bennati prova una fagianata, sembra l’attacco giusto ma l’aretino viene ripreso prima della volata finale. Van Avermaet fa l’ultima curva ai limiti della fisica e lancia lo sprint lunghissimo, Matthews è in scia controllando il ritorno di Boasson Hagen mentre chiude sulle transenne Degenkolb. Seconda vittoria per l’aussie, ma la sensazione è che in questo Tour i giudici abbiano perso completamente il polso della situazione. Andiamo al pagellone:

Oliver Naesen: comanda in mezzo al gruppo con  la maglia maglia di campione belga come meglio non potesse fare. Il successore di Gilbert sembra avere il carisma giusto per indossare una maglia di tanto prestigio. Voto:9

Michal Kwiatkowski: un Tour allucinante, mai in affanno, sempre lucido e alla corte del capitano. Voto:8

Daniele Bennati: sembrava il Daniele di Doha, per ore davanti a menare in mezzo a quel deserto che tanto ci manca. Una fagianata nel finale per scrivere un finale diverso, che campione. Voto:8

Michael Matthews: condizione super per il capitano della Sunweb, tuttavia la chiusura su Degenkolb è stata da squalifica. Vedendo questa indecenza, la speranza è che questo Tour finisca il prima possibile per rivedere Peter Sagan indicarci nuovamente la giusta via. Voto:7

Rigoberto Uran: è sempre davanti, montagne o pianura, l’antennista colombiano non perde un metro. Avrà una nazione a sostenerlo in questi ultimi giorni. Vuelve Rigo! Voto:7

Fabio Aru: nonostante una squadra da Wild Cardil sardo si fa trovare sempre davanti; dovrebbe avere più malizia in certi momenti, non si lascia la porta aperta a Froome come ha fatto oggi in alcune occasioni. Voto:7

Edwald Boasson Hagen: nei Guinnes della sfortuna, mai come in questo Tour il norvegese sta perdendo volate millimetriche. Voto:7

Greg Van Avermaet: si vede che non è in condizione, il  Golden Greg della primavera non avrebbe mai lanciato una volata così lunga. Testa sul mondiale? Voto:6

Sonny Colbrelli: ancora a lottare seppur senza grande dispendio nei traguardi volanti, per poi rimanere anche lui fuori dal ventaglio. Avrebbe fatto grandi cose in una tappa così, ma occasioni del genere non possono essere sprecate in questo modo. Voto:5

Daniel Martin: ma non doveva essere la Quick Step la squadra che avrebbe dovuto fare saltare in aria tutto? Rimasto senza Stybar, l’irlandese perde l’attimo quando si apre ventaglio, salutando così il podio. Chissà che cosa avrà pensato Tom Boonen vedendo la tappa, certo è che la corazzata belga ha fatto probabilmente la più brutta figura degli ultimi dieci anni. Voto:3

 

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