Vorrei ringraziare Leo Turrini per la sua disponibilità.
Mica gliel’ha ordinato il medico di mettersi in macchina all’alba per venire da “noi”, senza pretendere nulla in cambio.
Non c’erano interessi personali dietro a questa trasferta ferrarese. Non c’erano soldi.
C’era solo la Passione e la fiducia in una generazione – la nostra – che ha molto da dare e molto da imparare, anche se non ci crede (quasi) nessuno.
Vorrei ringraziare Leo per aver aperto la scatola dei suoi preziosi ricordi, raccontandoceli come fosse uno di “noi”, e mantenendo viva la leggenda di chi ha saputo lasciare più di un segno, e ora non c’è più.
Vorrei ringraziare Leo per averci trasmesso emozioni guardandoci negli occhi, merce sempre più rara in una società smartphone-dipendente.
Vorrei ringraziare Leo perché ci ha energicamente incoraggiati a credere in noi stessi, rievocando le desolanti realtà da cui sono partiti genii come Pietro Mennea ed Enzo Ferrari e citando il mitico discorso di Stanford di Steve Jobs (《stay hungry, stay foolish》), perché la rassegnazione non può e non deve appartenerci.
Vorrei ringraziare Leo perché ancor prima di una lezione di sport, ce ne ha impartita una di vita.
Tuo Tommy
P.S. ci vediamo a Monza!
Tommy Govoni