Domenica la Milano Sanremo ci ha proiettati un una nuova stagione di BIKEPORN, un’annata piena di sfide ed eventi che culmineranno con il Mondiale di Innsbruck. Una stagione in cui abbiamo Fiandre, Roubaix, Giro e Tour in agenda, oltre alle classiche degli Under 23 dove ogni volta andiamo a vedere il futuro. Abbiamo così contattato Leonardo Fedrigo, il giovane Veronese di Raldon, pilastro della Hopplà Petroli Maserati Firenze, un ragazzo che di BIKEPORN se ne intende, essendo stato il primo ed unico italiano a militare nel Team Wiggins, la squadra del baronetto inglese Wiggo. Dopo lo scorso anno tra le file del più forte corridore inglese di tutti i tempi, Leo è tornato a casa, alla Hopplà dove sta disputando un grande inizio di stagione. Dopo la Popolarissima di Treviso corsa ieri, questa mattina ci ha dato appuntamento per un’intervista.
Leo, come è stato ritornare a casa dopo un anno nella squadra Continental più glam del pianeta? ” Non è stato così traumatico, la Petroli Firenze Hopplà Maserati è una squadra più piccola, con un budget diverso, ma l’organizzazione è la stessa. Il Team Wiggins ha deciso di investire esclusivamente in corridori inglesi per il 2018, ma conoscendo già Omar Piscina sapevo di andare in un Team molto organizzato. Abbiamo svolto due ritiri durante l’inverno, uno a Barberino, l’altro a Carpaneto Piacentino. La stagione peraltro è iniziata bene, con Moreno Marchetti in grande spolvero nelle volate, di cui sono l’ultimo uomo. Sabato c’è la Strade Bianche, dove voglio giocarmela, al pari di domenica nella Piccola Sanremo. Per le salite abbiamo diverse punte, Garavaglia, Monaco, Cacciotti e Fortunato su tutti, i quali scalpitano per l’arrivo delle corse adatte a loro”.
Raccontaci della tua esperienza al Team Wiggins, sei stato l’unico italiano finora a vantare questo onore. Come hai fatto ad entrare in un Team così ambito? ” Non ci crederete, ma è una storia pazzesca. Era il finale di stagione del 2016 e a mezzanotte sul divano di casa iniziano ad arrivarmi delle notifiche su Instagram. Apro l’applicazione e in Direct vedo un messaggio da Bradwiggins. Provate ad immaginarvi se oggi apriste Instagram con un messaggio di Peter Sagan. Mi chiese se fossi ancora Under 23 e se fossi disposto a correre nel 2017 al Team Wiggins. Conoscendo il personaggio, pensai ad uno scherzo, magari ad una festa, e considerato che in Inghilterra erano già le una di notte, come poteva Wiggo scrivere proprio a me. Mandai subito lo screen al mio procuratore Luca Mazzanti, ribaltandolo dal letto chiedendogli cosa ne pensasse. Per essere sicuri, gli chiesi di mandarmi una mail. Dopo una settimana ero un suo corridore, il DS Simon Cope mi aveva già mandato il contratto via mail”.
Come è stato l’inizio di questa avventura? ” La stagione è iniziata a Liverpool, dove abbiamo svolto due giorni di test all’università. Ero spaesato, un salto del genere ti stravolge. Durante le prime settimane mi chiedevano cose assurde, dalla massa grassa alla percentuale di muscolo di ogni parte del corpo. Ci hanno dato due bici, una per l’allenamento a casa, l’altra solo per le corse. Con l’inglese ho dovuto fare un corso accelerato, ma la squadra mi ha aiutato da subito, mettendomi sempre in camera con James Knox che adesso corre nella Quick Step Floors, il quale sapeva l’italiano avendo corso in Italia”.
Come hai trovato gli allenamenti nel nuovo Team, che cosa hai notato di diverso nella loro cultura? ” Sono maniacali, la loro cura dei numeri è estrema. Ricordo il primo ritiro in Spagna a gennaio, quando si facevano le sei ore, nelle salite ognuno doveva andare per conto suo, seguendo i propri Watt, non si doveva andare tutti in gruppo”.
Quale corridore ti ha impressionato di più nel Team? ” Scott Davis, poi quarto al Giro d’Italia Under 23. Un fanatico dell’allenamento e dei numeri. Ricordo una sera dopo la cena, era al PC e mi disse: ” Leo, domani forse posso battere un KOM di 32′ per 12 Watt”. Io gli dissi: ” come 12 Watt?” . Aveva calcolato tutto, peso, potenza e Km/H. Il giorno dopo battè il KOM di 15 secondi”.
Si parla spesso dell’alimentazione degli Inglesi, di diete impossibili. Come hai vissuto questo cambiamento? ” Si parla molto della loro alimentazione. Sono molto maniacali, dopo ogni allenamento c’era il sacchetto pronto con il pasto e anche la colazione era studiata nei minimi dettagli. Riso e Couscous sono gli alimenti principali nella loro dieta. Al mattino il nutrizionista era sempre presente a colazione, come il preparatore atletico nel caso ci fosse l’esigenza di svolgere esercizi per il core stability in palestra “.
Parliamo di BIKEPORN, hai indossato i capi Rapha più ambiti a livello Mondiale, raccontaci questo dettaglio importante del Team Wiggins. ” Un Bikeporn da stelle. Avevamo un Kit bianco ed uno verde, tutto deciso da Wiggo. Essere belli in bici è per il Team motivo di grande orgoglio, non lasciano nulla al caso. Ricordo un giorno in ritiro, mi presentai al mattino con il Kit verde ed una calza bianca. Il DS mi avvicina ed in modo scherzoso mi fa notare quanto non stesse bene la calza bianca. Presi lo zaino, e prima di iniziare l’allenamento mi cambiai le calze”.
In questa stagione possiamo dire che sei passato dall’ala di Wiggo, a quella di Pippo Pozzato, essendo il maestro un faro della Hopplà Petroli Maserati Firenze. Come ti ha accolto quando sei arrivato nella nuova squadra? ” Ad inizio stagione, alla presentazione della squadra c’era anche lui. Non ha voluto fare un vero e proprio discorso, durante il pranzo ci ha solo raccomandato tre cose: un gruppo unito, pulito, e tanto Bikeporn. Meglio vincere cinque corse con classe, che dieci banali. Il Bikeporn vince sempre”.
Buon proseguimento di Stagione Leo, è stato bello rivivere l’esperienza del primo e unico italiano alla corte di Sir Bradley Wiggins, l’unico uomo del pianeta in grado di annullare Chris Froome grazie al suo carisma.