La Streif, il paradiso per ogni sciatore, il sogno di ogni bambino. Esordire su questa pista significa entrare in un’elite di atleti unica nella sua specie e diversa da qualsiasi altra. Ma che cosa passa nella testa di un esordiente qualche minuto prima di lanciarsi a 140 km/h sulla Streif per la prima volta in carriera?
Lo abbiamo chiesto a Casse, Marsaglia, Battilani, Tonetti, Varettoni e De Aliprandini. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Mattia Casse – “Non fa paura”
Matteo Marsaglia – “Ricordo solo che ero fermo da Bormio dove ero caduto e da li non ero più riuscito a mettere lo scarpone per una contusione al tallone. Però non potevo mancare a Kitz, cosi sono andato a fare un pò di campo libero il giorno prima della partenza e ho deciso che si poteva fare. Ricordo che la cosa più impressionante non è stata scendere dalla Streif la prima, ma fare ricognizione della Streif per la prima volta e vivere quella tensione e quel rispetto che c’è nel recinto di partenza. Solo li è cosi, in nessun altra pista di Coppa del Mondo c’è quel clima in partenza…li non vola una mosca già dalla prima prova!”
Henri Battilani – “Tira fuori le palle, è il sogno che avevi fin da bambino, è la Streif. Mi sono caricato talmente tanto che sono partito, ho dato due spinte e mi sono messo in posizione…poi mi sono detto: “Che c***o fai?”.
Riccardo Tonetti – “E chi se lo ricorda…Mi sa che ho pensato come era meglio frenare prima della Mausefalle per non dover atterrare in piano.” Ecco qui il video @tikkioftheday (Tranquillo Tikki, noi al tuo posto ci saremmo nascosti nel bosco per la paura).
Silvano Varettoni – “Sono solo due minuti e poi sei in paradiso!”
Luca De Aliprandini – “La prima volta che ho fatto Kit, nel 2014, ero troppo giovane per capire dove fossi. Ho avuto quasi più timore due anni più tardi, dopo gli infortuni e con più esperienza. Prima di partire ho cercato di non pensare a niente, anche se quando metti fuori i bastoni dalla start gauss il tuo cuore si ferma e inizi a pensare a come superare quella trappola della Mausefalle. Dopo essermi riempito di ogni ben di dio dell’ospitalità Redbull, sono andato a prepararmi per la Streif.”