La GFNY come ancora di salvezza del ciclismo Under23 Elite ?

Domenica nella Grande Mela è andata in scena un’altra edizione della GF New York dove a vincere sono stati ancora due italiani: Manuele Caddeo e Lorenza Beccaria. Corsa per la prima volta nel 2011, negli anni questa corsa è diventata un terreno di caccia per noi italiani, la nazione più vincente finora. La classica partenza scenografica dal George Washington Bridge all’alba dopo l’inno americano, per poi dirigersi sui colli del New Jersey che fanno questa corsa un incrocio tra Amstel e Liegi.

La grande novità di quest’edizione? Dieci minuti prima della Gran Fondo parte la prima edizione del Gran Premio New York City. Corsa UCI 1.2 davanti ad una Granfondo con al via Team come Bardiani, Corratech, Alpecin e Lotto. In sintesi: organizzare una Granfondo ma qualche minuto prima del via far partire cento corridori professionisti. Da quanto si parla in Italia di questo? Come mi ha confessato il CEO di GFNY Uli Fluhme: ” alla fine l’organizzazione è la stessa, fare partire un gruppo di cento corridori appena prima della GF non è un grosso problema, ormai il traffico è già chiuso. Per la gente del posto poi non c’è alcuna differenza, la gara è la stessa, come se il gruppo degli amatori fosse all’inseguimento, non due gare diverse”. Lo scorso anno non ci credevamo quando fu annunciato che i primi cinque classificati della Granfondo avrebbero partecipato al Gran Premio New York City correndo per la squadra organizzatrice nel Team GFNY.

Nel post covid il movimento ciclistico Under23/Elite in Italia è andato progressivamente in una sorta di limbo. Vedere molti Under è triste, sembrano abbandonati a se stessi, se non fanno parte di qualche DEVO il loro destino sembra in molti casi già scritto. Spesso corrono su percorsi che non fanno emergere il vero motore che è dentro ognuno di loro, privilegiando chi sa limare e i corridori precoci.

Bisogna dare una svolta, non costa nulla copiare ciò che ha fatto GFNY. Magari in corse ormai storiche come Maratona Dles Dolomites o Sportful. Non ci sarebbe il bisogno di pagare le squadre per attraversare l’oceano, le abbiamo già in casa. Chi sarà il primo organizzatore in Italia a fare questa scelta?

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