È stato il week-end della svolta, della Cena Swatt di inizio stagione a base di farine 00 e spritz con le olive al Beat Restaurant di Arcore, il paese del Cavaliere Silvio. È stato un altro week-end trascorso perennemente fuori soglia. Siamo a blocco ormai dal 23 aprile, il giorno in cui partimmo per Chia per iniziare la nostra estate con “su il numero”; non ci siamo più fermati. È una corsa continua contro il tempo che scorre inesorabilmente aumentando i numeri sulle nostre carte d’identità. Quei numeri che tanto ci hanno voluto male quando, a 21 anni, ci avevano dati già per finiti e vecchi. Adesso invece ci danno dei matti, ma i matti non siamo noi, sono gli altri. Noi stiamo semplicemente vivendo a marce doppie, per recuperare il tempo perso e buttato via in tutti questi anni di vita.
Sabato 9 giugno, una di quelle giornate che senti talmente tanto da aspettarla per i precedenti 364 giorni dell’ anno, e per gli altrettanti successivi fino all’ anno dopo. È il giorno della Classica, al Monza Eni Circuit, il tempio della velocità e dell’ aerodinamica, a poche settimane dalla scomparsa di un mito come Niki Lauda. Ti ricorderemo per sempre, con la tua espressione di agonismo al traguardo dell’ Hahnenkamrennen di Kitz, mentre osservavi mostri sacri come Hannes Reichelt scendere la Streif.
Ci presentiamo con il Body Italia 2006, 13 anni dopo la vittoria mondiale a Berlino. Abbiamo fame, abbiamo voglia di tornare a vincere. Effettuiamo le ultime modifiche e gli ultimi accorgimenti meccanici davanti al box Sis di Giacomo Peretto e Alessandro Mariani che ci integrano con i loro gel alle mele. È proprio vero, siamo tornati un po’ tutti bambini, siamo tornati al tempo delle mele. La gente ci chiede selfie nel pre-gara, ma noi siamo un po’ titubanti a concederli, sentiamo l’ assenza dei nostri direttori sportivi Antonio Venditto e Lorenzo Bassanelli, sentiamo che manca ancora qualcosa per essere al completo. Arriva però il Lupo di Sainkt Moritz Andrea Crotta insieme alla fotografa Chiara Redaschi, saranno loro a prendersi la responsabilità di dirigere la corsa portando serenità e consapevolezza al plotone Swatt. Sono ormai le 15:30, è giunta l’ ora di percorrere la pit-lane al contrario e di entrare nell’ autodromo a fare la sauna, sopra un asfalto che ti butta il calore in faccia. Che la Classica abbia inizio. Andiamo al pagellone:
Francesco De Candido: polemico fin dal primo giro, a tutta fin dal primo metro. Con tutte le ruote che aveva disponibili per fare la volata, sceglie quella peggiore, quella di uno scalatore. Si trova solo ai -200m con il vento in faccia, ma per lui la volata di Monza è solo il riscaldamento per il giorno dopo: la Classicissima, la Milano – San Remo. Turbine aperte sulla Cipressa e sul Poggio per rientrare sui primi, a braccia alzate a San Remo in solitaria. Al terzo anno di attività arriva la prima vittoria assoluta per lo Swatt Club, pronti a passare World Tour già nel 2021. No Fly zone a Sanremo, si vola solo su AIR FRANZ. Voto: 10
Fratelli Costagliola di Polidoro: stanno lavorando duramente in nero per il Team, in attesa del Reddito di Cittadinanza. Voto: 9
Timothy Bonapace: come da copione, gli basta percorrere la pit-lane al contrario per trovare quel colpo di pedale e quella consapevolezza che gli permettono di fare la differenza. È un fiume in piena a portar via la fuga a tre giri dal termine, perennemente a 340/380 watt regolari. Quando è ora di tirare la volata però pensa di essere alla Sportful sulle Dolomiti e parte quando però si trovava ancora ad Arcore … Voto: 9
Carlo Beretta: giornata di scouting per il Prèz. Pedala davanti al gruppo con la sua classica facilità di corridore esperto. Si divide tra consigli ai suoi uomini di punta e offerte di contratti per formare il plotone Swatt in vista del 2020, perché si vive pensando già all’ anno successivo. È fondamentale a due giri dalla fine, con un blocco degno di una finale di Super Bowl per fare arrivare la fuga. Semplice, concreto, magistrale. Tatticismi da Platstation 4. Non si corre solo con le gambe, ma anche con la testa. Voto: 8
Stefano Baruffaldi: sono settimane decisive per Baru, c’è ancora tanta incertezza sul suo futuro da sciatore che ormai sembra vederlo messo con le spalle al muro, a combattere solo contro tutti. Il Leone di Dervio però non molla, e risponde presente in testa al gruppo a menare, con la schiena dritta e il body talmente tirato che se parte la cerniera scatta l’ allarme terrorismo in Brianza per i prossimi 5 anni. Stiamo vivendo un sogno, o mi confermate che è tutto vero? Anche lui ormai è stato messo davanti a un bivio dalla vita. Che sia giunta l’ ora anche per lui di lasciare uno sport ormai finito e senza futuro ed iniziare a fare bikeporn? Voto: 8 confermato.
Andrea Crotta: dopo la trasferta Newyorkese il lupo è rinato. Alla veneranda età dei 34 anni, quando la campana ha già suonato da un pezzo, sembra stia vivendo una seconda giovinezza, perché alla fine la corsa … la fanno i corridori. Nelle prime ore della Classicissima dirige De Candido fino al Turchino. Fermato in corsa dalla Polizia Municipale che fa le multe e chiede generalità, si offre disponibile per pagare la pizza a tutti. Lascia la poltrona Lupo, sei ancora in tempo. Voto: “non tirare che è buona”.
Giuseppe Schinetti e Massimiliano della Fazia: due giovani che hanno già capito come funzionano le gerarchie in casa Swatt. Non appena parte la scorsa si mettono davanti a menare come i fabbri per chiudere su tutti gli attacchi. Umiltà e testa bassa per loro. Dalla Fazia prende alla lettera ciò che è stato scritto nel gruppo dell’ ASD Swatt Club nella settimana antecedente l’ evento. Una chat whatsapp che sta viaggiando a mille all’ ora, non dorme neanche la notte con la gazza che arriva puntuale a dare il buongiorno tutte le mattine alle 7. “Uno di voi dovrà cadere in gruppo sacrificandosi per fare il buco.” Asfalto misurato, questa volta vince lui, ma tornerai presto. Con gente come voi lo Swatt Club è in buone mani, siete il futuro. Voto: 7
Antonio Venditto: si vede passare proprio davanti a lui sul traguardo a braccia alzate uno in maglia rossa, bianca e nera del Team Isolmant non capendo dove fossero finiti i suoi. Voto: ma ha vinto un Trek?
Michele Gualazzi: al rientro dopo l’ infortunio al kreuzi per preparare un’ altra giornata che sarà memorabile, la Maratona 33. In gruppo con la cicca in bocca. “Ta ma, stasera panca piana”. Voto: 7
Diego Pesenti: esperienza e solidità per la biscia di Zogno, che ormai conosce le chicane di Monza come il vialetto del suo giardino. L’ unico a salire sui cordoli senza paura. Voto: 7
Luca Canepa: al suo esordio con lo Swatt Club fa capire che è uno che non scherza. Sarà di fondamentale importanza alla Mont Blanc per la squadra. Voto: 7
Gabriele Pezzaglia: il caporedattore di Race Ski Magazine sembra vivere il momento migliore della sua carriera sportiva. Salta su tutte le ruote alla Sanremo, si arrende sul Turchino ma poi non molla. Arriva nella città dei fiori con un bel piazzamento ed ora avanti con un’estate di planate. Vai Pez! Voto:7
Lorenzo Bassanelli: vederlo è un miraggio, un’ oasi nel deserto. La sua prima apparizione dal vivo dopo i video delle discese in felpa in Engadina e con il soffiatore in piscina. È tutto un gel alla mela, è tutto in sigaro in pista. Ha già messo in produzione la maglietta celebrativa per la vittoria di AIR FRANZ a San Remo con la quale scieremo questo’ inverno a -30 gradi. Presenza all’ Opening di Soelden confermata, così come lo stagionale 2019/2020 a Madonna di Campiglio. Voto: chi è il nostro Capitano?
Nicolò Laitempergher: Nicklaus sembra deciso a provare la fuga fin dal primo giro, le sue gambe però non sembrano trovare il colpo di pedale giusto. Rimane subito a bagno maria sprecando tanto. La sua mentalità si rifiuta però di fare turismo e da l’ anima per la squadra fino alla fine anche se non era in una delle sue giornate migliori. Rimandato alla Mont Blanc, dove avrà i primi 30km per rifarsi. Voto: 6
Daniel Tansella: giornata di ferie per l’ agente immobiliare di Treviglio che dopo aver provato invano a portar via una fuga nei primi due giri capisce che forse è meglio mettersi davanti al carro scopa a fare turismo. Grande esperienza in corsa, ma le primavere avanzano. Voto: 6
TEAM SWATT 24h Feltre: 12 guerrieri del sesto reggimento alpino sono stati impegnati nella battaglia della 24h di Feltre. La squadra è stata capitanata da un magistrale Michele Garbin, supremo nell’ organizzazione e nella logistica del team. Cambi rotti, cadute in zona cambio e tanta sfortuna nella prima parte di gara per la nostra compagine che però non ha mai mollato combattendo a viso aperto e strappando alla fine un ottimo 11esimo posto. Voto: 100