Oggi Kitz ha visto il futuro. I poli si sono invertiti, e le certezze che avevamo fino allo slalom di Saalbach sono ormai un lontano ricordo. Slalom disciplina solo per Hirscher e Kristoffersen? Gli altri tutti sopra al secondo di distacco? Beh, sembra che Campiglio non sia stato solo un passo falso, i giovani stanno avanzando e il passaggio di testimone sembra molto vicino.
Il solito spettacolo sul Gansler, inforcate, figure storte al limite dell’immaginazione e dossi che hanno messo tutti in difficoltà. Tutti tranne uno. Quel Clement Noel, affacciatosi alla ribata non più di un anno fa e che oggi ha dimostrato quali siano le reali prospettive dei pali stretti, facendo sembrare le sciate di Hirscher e Kristoffersen un gradino sotto la sua. Una vittoria di nervi, ottenuta con una forza mentale strepitosa e con una base che definire stretta sembra quasi un eufemismo. Marcel deve accontentarsi per la seconda volta consecutiva della piazza d’onore, mentre finalemte è tornato in auge tra i pali stretti Alexis Pinturault, mai così competitivo in slalom dai tempi del salomon.
Clement Noel: monosci, torsioni di busto e linee quadrate: è questo il futuro. Lo “sbarbatello” di Val d’Isere ha invertito la rotta in sole tre settimane, grazie ad un’accoppiata Wengen-Kitz da far venire i brividi. E martedì sera? Con una base così ci si può aspettare di tutto. Voto 100
Marcel Hirscher: è ora di cambiare tattica. Ormai con un Noel così non è più ammissibile nascondersi la prima manche e aprire il gas la seconda. Dopo la discesa di Pinturault aveva già capito che la vittoria sarebbe sfumata, nella sua Schladming dovrà essere al 100% in entrambe le prove. Voto 6
Alexis Pinturault: che solidità Pintu! Davvero indescrivibile quest’atleta, se avesse la stessa continuità di rendimento in entrambe le discipline tecniche chissà dove riuscirebbe ad arrivare. E invece, come ormai diciamo da 5 anni, manca ancora la continuità per essere sempre al top. Anche se, un podio così a Kitz è frutto di una grande prestazione. Voto 9
Henrik Kristoffersen: agonismo, non turismo. Lo abbiamo criticato molto spesso in passato per i suoi atteggiamenti, ma dopo la prima metà di questa stagione proviamo a metterci nei suoi panni. Quante vittorie e quanti podi avrebbe conquistato senza Marcel? Frustazione ai limiti certo, ma da un certo punto di vista anche giustificabile. Voto 5
Ramon Zenhaeusern: che tirate Ramon! Ci ricordiamo ancora la volta che una voce nota disse che con quel fisico non sarebbe mai diventato un campione. Beh Ramon ce l’ha fatta, e oggi chiunque si fosse trovato al suo posto dopo la prima manche avrebbe fatto fatica a riconfermarsi. Voto 9
Albert Popov: semplicemte pazzesco. Ma che rapidità e solidità ha messo in mostra il bulgaro sul Ganslern? Attenzione, dovesse abbassare i numeri di partenza potrà essere pericoloso. Voto 9
Jonathan Nordbotten: a dir poco inguardabile. Ma con la sua posizione non ci può far altro che sclerare, e ogni volta ci viene da porsi la solita domanda: ma come fa ad andare così? Primo accenno di ritorno dopo 5 uscite, adesso potrà solo emozionarci. Voto 7
Mattias Hargin: rimembrando le gesta del 2015 parte buttando i piedi alla seconda porta. Peccato per l’inforcata Motte, ma la rapidità dei tempi d’oro sembra un ricordo. Voto 5