La prima di Bottas, disastro Hamilton. Il pagellone del GP di Sochi

Valtteri Bottas, 10: il nostro zimbello preferito ieri è stato un alieno.
Perfetto in partenza, martello fino a metà gara e poi ragioniere.
Si vocifera che nel venerdì russo abbia compreso i problemi che lo avevano penalizzato in Bahrain.
Se non fosse quindi solo un “effetto pista” (Sochi è da sempre il suo circuito preferito, e anche quello in cui meglio si esprime), da uno così è bene guardarsi. Il primo a farlo dovrebbe essere il suo compagno di team, che in questa tre giorni ha preso una bottas proprio brutta.
Preparate birra e pop corn.

Sebastian Vettel, 8: inutile girarci attorno: un secondo posto, dopo la pole al sabato, è sempre deludente.
Guardiamo però la luna, e non il dito: la classifica, infatti, sorride. Sono 13 i punti di vantaggio su Hamilton dopo solo 4 gare. Mica bruscolini.
Partenza così così e Ferrari un po’ “impiccata” nella prima parte di gara hanno precluso a Seb la tripletta.
Nel finale, il tedeschino ha messo pepe a un GP che ha regalato più sbadigli che altro. Forse, senza quel secondo abbondante perso al pit, sarebbe stato più vicino a Bottas; portare a termine il sorpasso, però, un altro paio di maniche.
Ad ogni modo, la cattiveria e la voglia di vincere di Vettel sono sotto gli occhi di tutti: Ferrari permettendo (perché la storia insegna), ci farà sognare.

Kimi Raikkonen, 8: toh, chi si rivede!
Dopo uno splendido 2′ posto in qualifica Iceman ha condotto una gara solidissima, in cui ha massacrato Hamilton e ci ha regalato il team radio dell’anno.
A dispetto di un pessimo spunto al via, ha rifilato una ruotata al Nero per poi regolare tutti con uno staccatone magistrale in curva 2.
Sembra aver finalmente ingranato e, se migliora in partenza, sarà un cliente scomodo per tutti. Occhio.

Lewis Hamilton, 4: si potrebbe parlare per ore degli psicodrammi del Nero, pilota devastante quando tutto gira alla perfezione e altrettanto mediocre quando qualcosa non va.
I tunnel di negatività hanno da sempre contraddistinto la carriera di Hamilton, anche se offuscati dai (meritati) successi sull’astronave argento e, forse, da qualche elogio di troppo.
Il weekend russo è stato a dir poco disastroso.
Potrebbe rappresentare solo una parentesi, anche se i segnali non sono troppo incoraggianti.
Intanto, mentre invocava a gran voce il ruota a ruota con Vettel, qualcuno ha suonato al suo campanello: era il fantasma di Nico Rosberg travestito da Bottas.
Grasse risate in arrivo.

Red Bull, 4: escono dalla tre giorni russa con le ossa rotte.
Il pacchetto atteso a Barcellona pare essere ricco di novità, ma a meno di miracoli il titolo sarà una chimera.
Adrian “the genius”, questa volta, ha toppato.

@Tommy Govoni

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