L’ urlo dei Senior italiani: “siamo ancora vivi”

È stato il fine settimana delle rivincite, dei riscatti, il fine settimana dei fatti e non delle parole. I risultati parlano da soli, non serve aggiungere altro. Risultati arrivati dopo dedizione e sacrificio, rinunce e fatiche, ma soprattutto dopo la solita delusione dell’ essere stati esclusi a fine stagione scorsa, un’ altra volta ancora.

Ma la passione di andare avanti dentro queste persone, è forse più forte di una convocazione o del limitarsi ad indossare una mera giacca, anti skiporn tra il resto. E allora si continua ad abbassare la testa, a lavorare nello scuro dove nessuno ti vede, a lottare per provare un giorno ad arrivare in alto.

Finalmente ce l’ha fatta anche Anna Hofer a confermarsi tra le grandi, e lo ha fatto mettendo il nero su bianco nella classifica del SuperG di Val d’Isere; un decimo posto che conferma la continuità di questa atleta dopo il posto fisso sudatasi e guadagnatasi a suon di risultati in Coppa Europa nella scorsa stagione. Già tre volte nelle trenta in Coppa del Mondo quest’anno, 28esima a Sankt Moritz, 21esima e decima a Val d’Isere.

È risorto anche un altro leone, il bergamasco Nicola Rota. Un’ estate trascorsa al Passo dello Stelvio, a macinare pali, a segnare passaggi negli slalom disegnati da quello stakanovista del suo allenatore, un altro che non molla mai: Roberto Avogadro. A rinunciare agli spritz con le olive sul litorale adriatico; quelli Nicola li lascia ai suoi coetanei che non hanno un obiettivo vitale, lui invece abbassa la testa e continua a salire sulla cabinovia del Trincerone. La cabinovia che un giorno forse, lo porterà più in alto anche rispetto ai 3000 metri della Punta degli Spiriti. Finalmente anche lui è tornato nei 30 in Coppa Europa, nello sci continentale che conta veramente. 22esimo con il pettorale 49 sabato scorso nello slalom di Plan de Corones, e qualifica per il parallelo serale portata a casa. Parallelo nel quale si classificherà poi nono. Mola mia Nicola.

Uno dei 145373 passaggi in slalom di Nicola Rota al Passo dello Stelvio

Dall’ altra parte del mondo invece, sei o sette ore dietro a tutti, sta lottando con i rapid gates anche Pietro Franceschetti, scortato fedelmente dall’ ormai suo sempre più fedele skiman Mitch Cortella. Lo scorso anno insieme in Argentina fecero disastri, vincendo il gigante della SAC Cerro Catedral, prima di deragliare poi tra la bufera di una giornata ad Ushuaia che nessuno avrebbe mai voluto vivere nella propria vita. Frencio sembra essere tornato lo slalomista dei tempi d’oro, quello della medaglia di bronzo al tricolore giovani di Passo Pampeago 2012. Due giorni fa settimo in slalom con il 45 alla NorAm di Panorama, dietro a dei mostri sacri come Casper Nolan River Radamus. Il suo rientro nello stivale è previsto per venerdì 22 dicembre, giusto in tempo per raggiungere gli amici dello Swatt Club al Night Slalom di Madonna di Campiglio. #dajeecort

Pietro Franceschetti e Michele Cortella. Panorama, BC (Canada)

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