Dopo Soelden sembrava dovesse finire il mondo. Non siamo usciti di casa per due mesi. Abbiamo saputo aspettare, chiuderci, soffrire. Ma oggi, due giorni dopo la Night Race possiamo dire che è valsa veramente la pena farlo. Abbiamo pubblicizzato questo evento in una maniera tale da poterci permettere di superare il sito internet del comitato organizzatore per quanto riguarda i risultati sul motore di ricerca Google. Ed il frutto di tale operazione ha fatto si che la gara passasse in secondo piano, perché il Piano che ha fatto la differenza in questo caso è stato quello numero 54.
Già, il Piano 54, il vero protagonista di questa Night Race, acclamato e aspettato da tutti, atleti in gara, spettatori, imprenditori ed addetti ai lavori. Nelle strade di Madonna di Campiglio non si parlava d’altro, i problemi del mondo intero sembravano essere scacciati via dalla balordanza che si respirava nell’ aria, dalle mongolfiere Audi arrivate da Ingolstadt assieme a tutti i cavalli delle supercar che fanno di Madonna la vera Home of Quattro mondiale. C’ erano atleti che ci chiedevano: “ma dopo tutti al Piano 54 giusto?” smorzando per un istante la tensione che i partenti trasmettevano perfino a chi la tensione l’ aveva dimenticata a casa.
Il tavolo Solowattaggio è stato protagonista, portando in una sola serata all’ interno del locale una quantità di gente che neanche tutti i PR in un’intera stagione riescono a reclutare. Ci spetterebbero come minimo 4 Gold Card per la stagione invernale. Il risultato è stata una concentrazione ed un’ affluenza di persone ai limiti della sopravvivenza umana, fanatici disposti a soffocare in mezzo alla folla pur di esserci, pur di tornare a casa e dire alla propria famiglia: “ero allo Swatt Club, al Piano 54 di Madonna di Campiglio”. Tra questi non sono poi mancati personaggi presenti solamente con la speranza di comparire in questo pagellone, ma purtroppo per loro, questa volta non hanno saputo dimostrare abbastanza per meritarsi una citazione. Ma andiamo al pagellone:
Giulia Benedetti: già a mezzogiorno, mentre sedeva sulla terrazza del Rifugio Graffer con il sole in faccia e le Dolomiti sullo sfondo, aveva capito che aria tirava, rispondendo ad una telefonata della madre con un: “Ciao Mamma, ti richiamo io, sono ad un aperitivo Swatt Club.” Immensa. Voto 11
Ignazio Moser: il protagonista in assoluto è lui; aveva detto che avrebbe partecipato a questo evento e ha mantenuto la parola. Entrata trionfale, piena di Watt, carisma ed arroganza. La sua sciabolata con il bicchiere davanti allo Swatt Club poteva accompagnare solo. Ora esigiamo il banner pubblicitario di Cantine Moser sul nostro sito, un vino come il 51.151 nato grazie ai Watt di Francesco, non può che diventare il vino ufficiale dello Swatt Club. Voto: 10
Van Poppel: è il vero mediano della serata, il gioco passa tutto dai suoi piedi. Lavora nella penombra come nessuno mai, lasciando sudore sulle piastrelle del Piano 54, letteralmente arate dai seguaci dello Swatt Club. Viene pure sbattuto fuori, ma rientra con un non-challance d’altri tempi. Voto: 10
Federico Pelosi e Alberto Princiotta: sono l’esempio delle persone degne di essere riconosciute dallo Swatt Club. Escono alle 4 di mattina dal Piano 54 e solamente quattro ore dopo sono già sulla Stelvio di Bormio a macinare ore come i solo i veri guerrieri sanno fare. Voto 10
Giorgio Rocca: che carisma questo uomo, rivederlo in pista con il suo storico allenatore Claudione Ravetto è stato epico, un binomio rispetto al quale solamente la coppia Marcel Hirscher-Mike Pircher può vantare un palmares migliore a livello mondiale. Al Piano 54 il suo petto è in continua vasodilatazione, con dei tricipiti che avrebbero sollevato l’intera platea. Passano gli anni, ma il giorgione nazionale ha sempre appeal. Voto: 10
Julien Lizeroux: una seconda manche da primo della classe sulla 3-Tre per poi dirigersi al Piano 54. Che simpatico questo francese, ricoperto di adesivi Swatt Club in ogni parte del corpo, ha messo in scena colpi da maestro. Voto: 9
Matteo Marsaglia: un idolo della folla, acclamato e amato da tutti, donne e uomini. Pubbliche relazioni al massimo stadio per “Matte” salito a Madonna di Campiglio per regalare spettacolo. Pavone Bavarese. Voto: 9
Manfred Moelgg: è un diavolo. Insieme al fratello/skiman Michi è talmente a suo agio che è come se si trovasse nel proprio Dolomiti Resort di Plan de Corones. Si nota la loro provenienza da terre in cui l’ Apres Ski è visto come una religione. Voto: 9
Daniel Yule: lo svizzero sembrava innamorato di Solowattaggio, urlando a più non posso Swatt Club e inneggiando cori per lo stesso. Voto: 9
Alessandro Galimberti: il patron di SPM è l’ ospite d’ onore al tavolo Solowattaggio. Un vero Signore. Voto 9
Matteo Ioris: l’ allenatore valdostano della valanga svizzera quando ha visto il presidente Carlo Beretta nel primo pomeriggio ha esordito con un: “WATTT!” Entrato a mezzanotte al Piano 54 incazzato nero, dopo aver visto davanti ai propri occhi l’ uscita di Luca Aerni. La sua voglia di Watt però ha prevalso sulla rabbia, facendolo vero leone del banco. Voto: 8
Enrico ‘Nello’ Vincenzi: quando si dice: “un allenatore che sa fare gruppo”. Passa la serata a scattarsi selfie con i suoi ex atleti del Comitato Trentino, quando questa regione aveva forse la squadra più forte di tutti i tempi prima di naufragare totalmente. Vedere persone rimanere unite in maniera così forte, soprattutto quando le strade si dividono, è sinonimo di estrema riconoscenza e rispetto per quello che si è fatto in passato. Spettacolare. Voto 8
Paolo Pangrazzi: due manche da apripista come ordinaria amministrazione per poi andare a comandare. Paflo ha dimostrato di essere il vero senatore autoctono di Madonna di Campiglio. Voto: 8
Giuseppe Bianchini: sempre gas aperto per il Bianco che anche quest’ anno risponde presente alla serata più importante della stagione. Pavone della folla. Voto 8
Daniela Merighetti: anche la Dada nazionale non ha voluto mancare, dimostrando di saperci veramente fare sulla pista del 54. Si vocifera che nelle prossime ricognizioni in pista, inizierà ad usare il termine: wattaggio. Voto: 8
Melly Corradini: dopo essere entrata volendo a tutti i costi una t-shirt e sottolineando la nostra mancanza di attenzione verso le sue gare, si è sciolta con il passare delle ore. Voto: 8
Lorenzo Moschini e Giulio Zuccarini: i senatori della squadra C sono proprio affiatati. Il Giulione Nazionale, a nostro giudizio erede di Alberto Tomba, dopo i selfie con Flavio Roda durante la Night Race si è esibito in balli e passetti che mettono in luce la sua assidua presenza al Cocoricò di Riccione. Mosca anche è sembrato molto performante, questi due ci faranno divertire. Voto: 8
Ilenia Sabidussi: arriva al 54 quando Ignazio Moser stava sciabolando, vedendo dal vivo tutta la scena. L’unica a tenere in piedi il Comitato Fvg, caratterizzato ormai da una crisi indescrivibile. Voto: 7
Annalisa Ceresa: anche l’ ex squadrista Anna non ha voluto rinunciare a questa serata tra i VIP. Ricordiamoci tutti che 13 anni fa fu 16esima alla Night Race. Voto 7
Gabriele Pezzaglia: il caporedattore di Raceskimagazine non è voluto mancare a questo evento, riuscendo a rovinare 9.000km di allenamento in una sola serata. L’ unico capace di aprire ventagli in una bolgia assurda. Voto 7
Sportoberschule Mals: vedere al Piano 54 i veri senatori della Sportschule è stato come trovare l’acqua nel deserto. Stefan Rungger ed Andrea Chiesa ci riportano indietro nel tempo, ci riportano ai veri “gute alte Zeiten”, quando i senatori veri si trovavano la sera da “Lollo” a mangiare baguette e a bere weizen medie. Voto 7
Luca Maino: il dj dell’ altopiano di Asiago non poteva permettersi di mancare ad una serata tale. Che andare! Voto 7
Iuri Filosi: appena rientrato dal primo raduno con la Nippo Vini Fantini, Iuri è apparso sottotono, probabilmente i troppi Watt lasciati sulle strade del sud Italia si sono fatti sentire. Voto: 6 politico
Matteo Taller, Davide Marchetti, Francesco Negra ed Alessandro Bossi: non riescono a rilassarsi nemmeno dopo 10 gin tonic, tensione alle stelle già a dicembre per i veterani. La loro mente ha un pensiero solo in testa, ed il loro sguardo è già a Livigno 2017. Anche se il voto ormai, per l’ennesimo anno, è già stato scritto: 5,50.
Luca Valenti: ha voluto fare la guerra contro Solowattaggio, prenotando assieme ai suoi compari del Corso Maestri Sicilia il tavolo a fianco al nostro, ma facendolo però con enorme rispetto e venerazione nei nostri confronti, e questo gli rende onore. Il suo portafoglio non ha avuto limiti, ma Ciccio poi sparisce sul più bello. Voto: 5
Comitato Trentino: non bastano leoni come Giovanni Pasini ed Alberto Spagolla per salvare la baracca. I trentini perdono a casa loro, che batosta. Voto: 3
Comitato AOC: mancare ad un evento tale è segnale di grande confusione. Ma dov erano Luisa Baessato ed Elena Re? Alessia Guglielmina invece entra al Piano 54 un po’ come Luca Aerni è entrato sul ginocchio del Canalone Miramonti: sempre sul piede e tutta all’attacco. Getta via la manche della vita quando ormai sembrava già fatta, proprio come lo svizzero davanti di un secondo a cinque porte dal traguardo. Che beffa! I piemontesi non riescono ancora a capire l’ importanza delle Dolomiti. Voto: 2
Martina Peterlini: entra al Piano 54 inneggiata dal vocalist per la sua vittoria nel Grand Prix, ignara del fatto che ad un evento del genere, certi circuiti non dovrebbero nemmeno essere nominati. Voto: 2
Matteo Salvini: il leader della Lega Nord, perennemente in campagna elettorale entra al Piano 54 convinto di riscuotere consenso, oscurato però dallo Swatt Club esce di scena dopo pochi minuti. É proprio vero che il carisma del Berlusca è ormai merce rara. Matteo, ma tu lo sai quanto costa un Gin Tonic? Voto: come la farina, 00
Ringraziamenti:
Ringraziamo Matteo Bonapace del Comitato 3-Tre per averci aiutato con gli accrediti media, ringraziamo Adam Zampa per averci fatto vivere la Night Race come suoi guest, ringraziamo Anselmo Prestini per averci organizzato il tavolo al Piano 54, e infine ringraziamo tutti voi. Tutti voi che siete il vero motore di Solowattaggio con i vostri watt quotidiani, voi che rendete tutto questo possibile. Voi che siete venuti anche per stringerci la mano e salutarci anche per soli cinque secondi nonostante gli impegni lavorativi stiano assillando le vostre vite, voi che siete venuti semplicemente per dire io c’ero. Perchè chi non c’è potrà avere tutte le scuse del mondo, potrà dire tutto per giustificarsi, ma chi vuole esserci, c’è e basta, semplicemente. GRAZIE.
@bauerdatardaga / @kingtimo_