Kilde monstre, Gisin caduta assurda. Il pagellone della Val Gardena

La Saslong è da tradizione pista di grandi sorprese, l’unica classica sopravvissuta ai cambiamenti dei materiali, i quali non hanno eclissato le doti degli sciatori in grado di andare forte su questa pista. Salti, onde, variazioni millimetriche da accarezzare, seguire e sfruttare per essere veloci. Sarebbe banale e irrispettoso liquidare la Saslong come una gara di materiali, spingere o essere puliti non basta, bisogna essere incollati al terreno dalla partenza all’arrivo. Doveva essere sorpresa è sorpresa è stata, con Aleksander Kilde, fenomenale nell’attaccare come nessuno ogni ondulazione, ogni centimetro che soprattutto in Val Gardena vale decimi, oggi addirittura secondi. In seconda piazza un Max Franz sempre più regolare, addirittura in testa alla generale dopo la gara di oggi ed al onnipresente Beat Feuz.

Azzurri in chiaro-scuro, con il solo Emanuele Buzzi in grado di fare una grande prova, mentre Paris dopo una grande partenza ha perso intensità. Casse e Heel vanno finalmente a punti, mentre Gibo Simoni entra nel massimo circuito facendo per metà gara voce grossa. Una Saslong che ha confermato quanto i volti della velocità stiano cambiando e probabilmente già da gennaio vedremo nuovi volti sul podio. Tedeschi pericolsi anche senza Dressen, mine vaganti come Walder in grado di annusare il podio, è proprio l’anno dei discesisti.

L’episodio che però ha macchiato la giornata è stata la caduta di Marc Gisin. Una spigolata bruttissima alle Gobbe del Cammello ha catapultato lo svizzero in aria facendolo cadere. Non vogliamo dire nulla in un momento così, forza Marc. Andiamo al pagellone:

Alexander Kilde: condannato nelle ultime stagioni dalla sua foga, da un’esuberanza eccessiva nelle prese di spigolo e da letture tattiche discutibili, oggi ha fatto il Kilde piglia tutto sulla pista meno adatta alle sue caratteristiche. Uno che ha cambiato la concezione della discesa nelle ultime stagioni, a Bormio saranno dolori per tutti. Un lavoro continuo dalla partenza al traguardo, alla continua ricerca della massima spinta dei suoi materiali. Voto:10

Max Franz: che feeling con la Val Gardena. Il cinghiale carinziano manda i suoi tifosi in paradiso con un’altra prova da podio. Il cambio materiali lo ha motivato alla grande ma non ha cancellato quelle sue entrate sporche in curva. Voto:9

Beat Feuz: morbido e fluido come al solito. Contro un Kilde così però ci voleva più spinta. Voto:8

Bryce Bennet: quando madre natura ti regala certe leve non si può non sfruttarle. Altra prestazione a ridosso del podio, sarà lui il nuovo Nyman? Ha già messo le basi. Voto:8

TEAM USA: se gli americani vanno sempre forte in Gardena qualche motivo ci sarà. Sulla Saslong le loro doti sviluppate da ragazzi ogni anno vengono premiate. Bennet, Nyman, Ganong dal quarto a sesto posto. Mancava solo Bode Miller. Voto:8

Emanuele Buzzi: continua a martellare. Tanta determinazione col piede sempre in spinta senza pensare troppo alla figura. Nel finale stabilisce il punto K con un salto pazzesco . Voto:8

Aksel Svindal: partito dopo l’interruzione, il norvegese fa un’altra prova all’attacco giocando d’esperienza nei momenti più adatti. Voto:7

Mauro Caviezel: negli scorsi anni in Coppa Europa gli bastavano due curve alla Kernen S di Wengen per vincere. Oggi gli basta pennellare sui Ciaslat per portare a casa un altro grande risultato. Voto:7

Dominik Paris:  una partenza da podio, poi il vento ferma la sua marcia. A Bormio avrà il dente avvelenato ma è giunta l’ora di cambiare materiali. Voto:7

Mattia Casse: finalmente a punti in discesa. Adesso arrivano le sue piste, le piste PIL. Voto:6

Vincent Kriechmair: a conti fatti è lui il grande deluso dopo queste prime gare. Sciata sempre solida, ma come spesso accade la troppa foga sta respingendo la voglia di fare risultato dell’austriaco. Inversione di rotta a Bormio? Voto:5

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