Primo vero atto sulla Streif, quella leggendaria che entra negli annali, non la pannolata del recupero a cui stiamo assistendo da diverse stagioni. La discesa del sabato, quella che attira bavaresi, appassionati e personaggi da tutto il mondo dopo il Superg del venerdì. La doppia discesa a Kitz è qualcosa di blasfemo, una pecca che toglie prestigio e importanza al vero trofeo dell’Hahnenkamm. Una Streif più facile rispetto alle edizioni più celebri, con sempre più curve atte a rallentare la velocità degli atleti e pochi salti già dalle prove in cui non si è visto nemmeno un atleta staccarsi da terra alla Mausefalle, follia pura. Comportamenti comprensibili in tappe “normali” alla vigilia dei Mondiali, non in questo luogo della terra dove siamo sempre stati abituati all’eccesso e dove il rispetto per chi ha aperto quel cancelletto è sempre stato intoccabile. In generale il mondo della velocità sta prendendo una brutta piaga, più i materiali si evolvono, più i tracciati e le piste vanno nella direzione opposta. Tutto questo non permette a discesisti veri alla Paris di fare le differenze viste in passato, ma andiamo al pagellone:
Aleksander Aamodt Kilde: la vittoria che mancava, quella della maturità. Dopo il numero di ieri il vikingo non sbaglia, andando a disputare una prova perfetta in tutti i settori. Voto:10
Johan Clarey: poteva essere la discesa della vita, quella che cambia il curriculum di una carriera. Scivolatore sublime nella stradina che mai come quest’anno si è dimostrata decisiva. Voto:9
Travis Ganong: ma cosa si è inventato! La prova che Kitz sta diventando una discesa come le altre. Voto:8
Mattia Casse: quattro centesimi che bruciano, quelli che avrebbero portato il trattore in un’altra dimensione. Altro risultato a livelli altissimi per uno sciatore che ai Mondiali deve puntare al colpaccio. Voto:8
Alexander Cameron: i canadesi sanno lavorare bene. Voto:8
Vincent Kriechmaier: vederlo sciare con quella scioltezza sulla Steilhang è qualcosa di divino. Purtroppo quando la preparazione della pista va incontro a sciatori normali, i fuoriclasse come lui non riescono a fare la differenza che meriterebbero. Voto:7,5
Florian Schieder: una conferma importante, di grande peso specifico. In casa Italia grande sospiro di sollievo, soprattutto per togliere pressione a Franzoni ai cui si chiedeva di salvare il movimento in due mesi. Voto:7
Dominik Paris: a metà gara il carro dei vincitori era ormai colmo, un Domme assurdo in alto, quello delle vittorie. Un errore sull’Hausberg gli è fatale ma sono bastati quattro giorni a Kitz per ritrovarsi. Voto:7
Stefan Rogentin: ad una settimana da Wengen la vera sorpresa è vederlo così indietro. Voto:5
Guglielmo Bosca: dove sono finite le curve a cui eravamo abituati? Voto:5
Beat Feuz: l’ultimo giro, l’ultima entrata al cancelletto, l’ultimo saluto nello stadio più grande per qualsiasi sciatore. Grazie Beat.