Era dal lontano 1984, quando quel genio di Steve Jobs lanciò il Machintosh che non veniva creato un hype così forte come quello per l’ annuncio della nascita dello Swatt TriClub per la stagione 2020.
La data non è stata scelta a caso, ma è stato deciso di annunciarla a 2 giorni dall’ Ironman World Championship edizione 41. Ieri sabato 12 ottobre è andata in scena a Kona, Hawaii come tutti gli anni dal lontano 1978 la gara più iconica del panorama del Triathlon mondiale, la gara che tutti vorrebbero fare almeno una volta nella vita, la gara che ti consacra.
Alle 6.30 orario locale sono partiti i PRO uomini, 5 minuti dopo le PRO donne e via via tutti gli Age Group.
La gara maschile ha visto come assoluto protagonista Jan Frodeno, che dopo un nuoto controllato nel primo gruppo, ha giocato con gli avversari fino al 140esimo km in bici per poi planare verso l’ Ali drive da solo e correre una maratona in controllo in 2:42’, vincendo per la terza volta la corona di Campione del mondo qui a Kona.
Nella gara femminile, la bellissima Lucy Charles conduce in testa per tutto il nuoto e la bici, salvo poi cedere alla vincitrice Anna Haug durante la maratona e superare negli ultimi km l’australiana Sara Crowley chiudendo seconda. Ma andiamo al pagellone.
Jan Frodeno: The King is back. Dopo 2 anni in cui ha, per infortuni, dovuto lasciare il trono al connazionale Lange, Jan si presenta alle Hawaii tirato come non mai e pronto a riprendersi quello che è suo. La sua posizione sulla Canyon è da manuale del Bikeporn, l’ accoppiata calza/scarpa nera è pura poesia. Entra nella storia vincendo per la terza volta a Kona, facendo segnare il record della gara. Una sola parola: leggenda. Voto: 1000000000
Alexandre Vinokourov: uscito dall’ oceano con 24 minuti di ritardo rispetto al miglior tempo della frazione nuoto, prende la bici e si ricorda di avere al collo un oro olimpico. Il resto è pura follia. Oltre agli amatori in bici, adesso anche gli Age Group del Triathlon vanno più dei PRO. Voto: 100
Tim O’Donnell: momento d’ oro per gli uomini che cavalcano una Trek, l’ americano dopo tanti piazzamenti nella top ten c’ entra il secondo posto con una gara solida sia in bici che di corsa. Voto: 9
Seb Kienle: dopo un estate a Livigno come suo solito e un nuoto sempre pessimo la locomotiva tedesca inizia il suo recupero in bici e lo finisce durante la maratona corsa in 2 ore e 49 minuti. Affidabilità Tedesca. Voto: 9
Allistar Brownlee: prima partecipazione per il 2 volte campione olimpico. Nuoto tra i primi e bici chiusa al terzo posto nonostante la debacle degli ultimi 15km dove perde più di 4 minuti; nella maratona paga l’ inesperienza che in questa gara e negli IM conta più di ogni altra cosa. Vedremo in futuro se continuerà su queste distanze o se invece tornerà in WTS. Rookie. Voto: 5
Daniel Fontana: unico PRO italiano al via, per la sesta volta Daniel si presenta a Kona a 43 anni per coronare una carriera che solo i grandi sanno fare. Esempio per tutti, soprattutto per quelli che smettono di fare sport a 20 anni. Voto: 10
Lucy Charles: non è un segreto che la bella Lucy sia la preferita dello Swatt Club, dopo 2 secondi posti quest’ anno sembrava essere l’ anno della vittoria, visto che la Danielona è stata tagliata fuori da una giornata no. Invece per Lucy l’ ennesimo secondo posto ma noi sappiamo che prima o poi, se alzerà le sue rpm in bici, la corona sarà sua. Voto: 8
Enzo Bergamo e Alessandro Tomaiuolo: ennesima partecipazione a Kona per i pilastri dello Swatt TriClub, i quali riceveranno la cittadinanza Hawaiana a breve. Dopo un’ estate passata a fare su e giù per le gallerie di Livigno hanno messo in pratica l’ unica cosa che sanno fare veramente: PLANARE. Enzo con 9h16′ è il primo italiano Age Group al traguardo, fa segnare il suo best su Big Island e chiude al 21° posto nella categoria 35/40. Il Toma con 9h16′ chiude 6° nella categoria 40/45 dove al primo posto si è classificato un certo Alexandre Vinokurov, ex-pro della bici e vincitore di un oro olimpico. L’ appuntamento con l’ insalatiera che spetta ai primi 5 di categoria è solo rinviato Toma. Che dire Ragazzi: sigari in pista. Voto: NO al ristorantino, SÌ all’ AGONISMO ETERNO.
Ironman Kona: la gara che tutti vorrebbero correre, dove le aziende presentano le loro limited edition, dove la Oakley lancia dei Sutro Custom da paura, dove tutti i finisher tagliando il traguardo entrano nell’olimpo. Non stanca mai. Voto: 100
Per Solowattaggio,
Andrea Gasparini