Ogni anno in questo periodo gli sciatori quattordicenni oltre ad avere la testa focalizzata sulle gare e sulla vita d’adolescenti, si trovano davanti ad un vero bivio: quale scuola scegliere per i futuri cinque anni? Una scelta difficilissima, tra le più dure che si possano presentare a un’età così precoce, ma non si può scappare, in pochi mesi bisogna prendere una scelta di vita. In Italia esistono numerosi Ski College, tra questi il celebre Ingeborg Bachmann di Tarvisio, partner di Solowattaggio dallo scorso autunno. Abbiamo intervistato Tiziana Candoni, direttrice e pilastro di questa realtà nata nel 2000 con un solo credo: scuola e sport allenano la vita.
Tiziana, quando è suonata la prima campanella allo Ski College Ingeborg Bachmann di Tarvisio?
“É nato tutto nel 2000, quando abbiamo preso al volo l’occasione per concretizzare un’idea che avevamo da anni: creare una struttura in grado di dare la possibilità a chi pratica Sport Invernali di poter coniugare scuola e sport. A cavallo del nuovo secolo, grazie alle normative ministeriali abbiamo concretizzato questo sogno. La nostra idea è stata anticipatrice del concetto di “buona scuola”, avendo introdotto un progetto ambizioso all’interno di un Liceo Statale. Non è facile dare a ragazzi che vanno dai 14 ai 19 anni la possibilità di usufruire d’un percorso formativo ideale. Il nostro obiettivo è lo stesso dal primo giorno: accompagnare i ragazzi in un percorso sportivo-agonistico di alto livello formando uomini e donne con attitudini ideali alla vita che si presenterà loro una volta smessi i panni d’atleta, dove senza un diploma e senza aver acquisito le giuste competenze, ci si autoesclude da tante opportunità che la vita può offrire. Il nostro è un Liceo Scientifico statale con un percorso ad hoc per gli sportivi inseriti in classi a loro dedicate. L’esame di stato è tale quale agli altri licei; non irrilevante è il fatto che da noi non esistono le assenze perché l’organizzazione scolastica si costruisce in armonia con gli impegni sportivi e le ulteriori giornate di scuola perse, vengono totalmente recuperate”.
Qual’è la vostra struttura e dove fate base per gli allenamenti?
“La nostra base è Tarvisio, dove gli atleti hanno tutto a disposizione: convitto, scuola, piste da sci, palestre, skiroom e campi d’atletica. Abbiamo tutto per soddisfare le esigenze dei ragazzi. Disponiamo di 17 allenatori per lo sci alpino, due per lo sci nordico, due per lo snowboard, dove il rapporto di un allenatore per atleta è in media di uno a cinque, questo a garanzia di un lavoro di qualità. Tutti hanno le stesse opportunità, sotto una regia unitaria data dal mio ruolo istituzionale di responsabile del settore sportivo. Guido Paci è il DT in particolare della categoria Children, mentre Max Lazzaro si occupa del triennio e della logistica. Tutti sono supportati dalla costante preparazione atletica sotto la guida di Bruno Anzile per più di vent’anni nelle squadre nazionali. Tengo a precisare che tutto lo staff tecnico, di tutte le discipline si distingue per competenza, passione e motivazione verso i nostri ragazzi e verso le linee guida del Progetto per gli sport invernali del Bachmann”.
Quali sono stati gli atleti che vi hanno dato maggior lustro in questi anni?
“I nostri cavalli di razza sono sicuramente Mattia Casse, Virginia de Martin, Alessia Pittin, Lucia Mazzotti, Claudio Muller, Davide Bresadola, Raffaele Buzzi, Marco Ferrarini, Arianna Stocco e Mara Martini. Devo ringraziare Virginia, Lucia, Alessia e Marco, sono stati veri pionieri, arrivando all’inizio di questa avventura e credendo vivamente nel progetto. Ora con i risultati conquistati negli anni è facile darci fiducia, allora invece era una sfida”.
Chi sono invece i ragazzi che nonostante il proprio talento non sono riusciti a raccogliere risultati alla loro portata?
“Penso a Matteo Veritti, Davide Cuccarollo, Luca Madaschi, Alfonso Trilli e molti altri che, pur non avendo raggiunto i massimi livelli agonistici stanno ottenendo rilevanti risultati nella vita sfruttando le loro capacità e le competenze acquisite. Mi piace pensare che quanto vissuto come “bachmaniani” rimanga un indelebile valore aggiunto”.
Perché un adolescente in questi pochi giorni a disposizione per scegliere il prossimo indirizzo scolastico dovrebbe rivolgersi a voi?
“Dovrebbe venire al Bachmann per la serenità di un buon percorso didattico, per una vita organizzata attorno alla complessità di un percorso agonistico competitivo, imparando a convivere con altrettanti novanta ragazzi che perseguono gli stessi obbiettivi di alto profilo”.