“Porta i libri così studi nel pomeriggio dopo le gare”. Questa è la classica frase che pronunciano le madri di tutta Italia ai propri figli, mentre preparano la valigia in vista di una nuova trasferta. Tutti ci hanno provato e ci stanno provando, pochi, pochissimi hanno la motivazione e la mentalità per farlo. Chi mai riuscirebbe a trovare la voglia di aprire un libro di matematica dopo una batosta mattutina?
È difficile, ma c’è qualcuno che attualmente sta provando a portare un nuovo programma di studio a livello universitario per gli atleti a tempo pieno. Stiamo parlando del Canada, nello specifico delle Università di Montreal e Quebec.
Abbiamo parlato con i loro studenti presenti alle Universiadi di Almaty, in Kazakistan, che ci hanno raccontato delle loro mattinate fatte di esami e gare. Sveglia alle 4 di mattina; alle 4.30 tutti davanti ai loro pc per svolgere l’esame; ore 6.30 tutti in pulmino verso il resort sciistico; ore 9.30 gara. È possibile fare un’esame universitario e una gara di alto livello in sole sei ore? Si è possibile, forse è un po’ un’esagerazione ma si può fare.
Inutile dire che gli atleti canadesi non erano molto entusiasti di questa situazione, ma almeno hanno ottimizzato il loro tempo durante la permanenza kazaka. Ed è inutile dire che ai nostri occhi italiani tutto ciò è sembrato pura utopia. Per svolgere l’esame gli studenti si sono connessi tramite i loro pc ad una piattaforma che ha bloccato ogni altra operazione, come la connessione a pagine internet o alle applicazioni di messaggistica, e il tutto è stato coordinato da una persona addetta al controllo delle operazioni. In poche parole la sede d’esame è stata trasportata virtualmente dal Quebec ad Almaty, a 10.000km di distanza.
Mentre in Italia gli studenti/atleti faticano a trovare soluzioni che non li obblighino ad abbandonare una delle due strade, in alcune Università in Canada hanno attuato un programma tutoring che sfiora i limiti dell’estremo. Ma in qualche modo regala più di un’opportunità ai ragazzi che ci credono.