Una tappa caratterizzata da molti di sali e scendi e da una fuga di trenta corridori che hanno fatto una gara a parte rispetto al gruppo maglia gialla. Alaphilippe era il grande favorito di giornata, con i suoi familiari pronti ad abbracciarlo sulla linea del traguardo, ma Omar Fraile ha giocato il jolly della vita rovinandogli la festa. Dietro fra i big qualche scaramuccia ma niente di rilevante. Come sempre Peter Sagan e altri corridori come Gilbert e Van Avermaet hanno elevato il livello della corsa verso Marte. Ecco il pagellone della quattordicesima tappa del Tour de France.
Omar Fraile: ma che numero ha fatto lo spagnolo? Tempismo perfetto, gamba atomica e giornata di gloria. Per i corridori di Vino questa sera ci sarà solo Champagne for the Pain. Voto: 10
Peter Sagan: trovatele voi altre parole per descrivere questo corridore. Noi le abbiamo: il migliore di sempre. Gli ingegneri Shimano stanno già pensando di sviluppare nuove pedivelle Dura Ace per tenere i wattaggi del campione del mondo. Voto: 9
Julien Alaphilippe: prove mondiali per il francese della Quick Step. Le sue sparate sono uniche e in questi finali nervosi è forse il migliore in circolazione. Oggi sbaglia i tempi, ma il 29 Settembre puntate qualche Euro sulla sua vittoria. Ah, nell’infiammare le folle è secondo solo a Sagan. Voto: 6
Jasper Stuyven: un motorino il cioccolataio belga! Lo aspettiamo alle prossime classiche del Nord per concretizzare il suo talento. Voto: 9
Primoz Roglic: la storia di questo ragazzo è unica. L’esplosività che porta ancora nelle gambe dopo un passato da atleta mondiale di salto con gli sci lo sta aiutando in molte situazioni. Ma soprattutto la sua bellezza sta nella ricerca della posizione aero nei tratti di gara meno consueti per questi gesti. Vederlo tagliare il traguardo con la posizione “Ulna e Radio” (NB: la posizione “Ulna e Radio” si ottiene posizionando gli avambracci sul manubrio e mettendo le mani sovrapposte. Una delle posizioni aero base)
Chris Froome: Froomey non è mai decifrabile in alcuni momenti. Perde qualche metro, rientra, scatta. Più spinge in salita e più allarga i gomiti. Alcune volte dovrebbero far vedere i fotogrammi delle sue pedalate in fascia protetta. Oggi ordinaria amministrazione. Voto: 6
Tom Dumoulin: la più grande sorpresa del Tour è lui. Ma chi se lo aspettava così attaccante? Resta ancora da capire come mai non sia il ciclista olandese più amato dal suo popolo, ma noi un’idea l’abbiamo. Voto: 8
Geraint Thomas: che corridore G, che classe, che stile. Nel suo libro confessa che una volta in vita sua ha indossato una calza nera durante una giornata in velodromo, ma fu solo per un test. Dedizione. Voto: 8
Egan Bernal: fenomeno. Voto: 8
Pierre Rolland: ma dov’è finito il corridore che ci ricordavamo alla Europcar? Voto: 4
Romain Bardet: gli italiani dovrebbero chiedergli scusa per tutti gli insulti ingiusti che si è preso questo ragazzo. Dopo le dichiarazioni di Froome che ha ammesso che non c’è stato nessun rallentamento per aspettare Nibali molti di voi dovranno fare un’analisi profonda sulla parola “Gara”: andate a vedervi le corse U23, le gare giovanili di altri sport e poi vediamo se tornate a parlarci di rallentamenti o altre forme di fair play in una gara. Qui si fa agonismo. Oggi comunque prova opaca per Romain. Voto: 4
PS: di rallentamento ce ne sarà soltanto uno nella storia del ciclismo: Ullrich che aspetta Lance. Ma qui si parla di carisma.