Mentre la squadra di Coppa del Mondo di slalom fa fatica a trovare la retta via, con il 17esimo posto di Vinatzer a Gurgl come miglior risultato dopo due gare, sotto finalmene qualcosa sembra cominciare a muoversi.

La squadra B delle discipline tecniche si è affacciata a questa stagione piena di incognite, proveniente da un’annata tutt’altro che positiva fatta di tre sole top10, nessuna delle quali ottenuta da atleti facenti parte dall’organico della Coppa Europa (Barbera infatti era stato inserito nell’organico della Coppa del Mondo) e con un parziale cambio di staff per provare ad invertire il trend negativo.

E’ stata quindi inserita una figura di spessore per provare ad invertire tale trend, quel Cristian Deville che grazie al passato da atleta top della disciplina del decennio scorso, dove, ricordiamo, con lui, Moelgg, Razzoli, Gross e Thaler avevamo una delle squadre più forti al mondo nel 2012, sembra sia già riuscito a dare quella marcia in più ai giovani slalomisti italiani, con due prestazioni negli slalom continentali di Levi culminate con la vittoria di Tommaso Saccardi.

L’articolo di oggi però non vuole elogiare solamente il nuovo coach, ma rendere onore al merito di chi dallo scorso maggio lavora dietro le quinte, preparando gli artigli dei nostri migliori interpreti della disciplina a livello continentale. Quell’Alessandro Federici che fino alla scorsa stagione ha bazzicato in lungo e in largo il circuito del Gran Premio Italia femminile sotto la veste del comitato Abruzzo, a cui sono stati affidati gli sci dei tre atleti più bravi della squadra B: Bendotti, Saccardi e Barbera che per un motivo o per un altro sono usciti dalla stagione 2023/24 con risultati sotto le aspettative.

Chiaro è che risulta difficile fare un bilancio parziale dopo sole due gare, ma la vittoria di Saccardi il primo giorno (miglior risultato lo scorso anno 23esimo) e il podio parziale di Barbera il secondo, finito poi sedicesimo, sono un chiaro segnale di come la professionalità dello skiman e il rapporto umano che ha instaurato in soli pochi mesi di lavoro possano fare una sempre una grossa differenza. E purtroppo manca all’appello Matteo Bendotti, infortunatosi al crociato poco tempo fa in Val Senales, che a detta degli addetti ai lavori in allenamento stava planando più di tutti i compagni.

Segnali importanti, provenienti da atleti talentuosi che possono contare su uno staff completo a loro disposizione, per riuscire finalmente a compiere quell’ultimo step verso la Coppa del Mondo che molto spesso è stato un cruccio per la squadra italiana degli ultimi anni, capace di ottenere grandi vittorie nel circuito continentale ma che non è riuscita ad esprimersi con i migliori al mondo.

Viste le difficoltà incontrate nel massimo circuito, speriamo vivamente che questa possa essere la volta buona perchè tali atleti, a cui aggiungiamo anche Matteo Canins (fuori squadra che ha dimostrato di poter competere per il podio a Levi), riescano a mettere il naso davanti con i migliori interpreti della disciplina, magari già a Val d’Isere e in Badia.

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