I migliori biscotti dello sci alpino

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Purtroppo per voi Solowattaggio non vi illustrerà una ricetta per le vostre merende di gala post palestra. Oggi vi parliamo dei biscotti sportivi, di quelle combine grezze e decise più o meno a tavolino. Nel calcio, come molti di voi ricorderanno, uno dei più famosi è stato il biscotto nordico fra Svezia e Danimarca agli Europei del 2004. Ma esistono biscotti anche nello sci alpino? Ebbene si, non in Coppa del Mondo ma a livello FIS. Diciamocelo, sono cose che ci stanno e “che fanno tutti”, ma più di una volta è scappata la mano, specialmente all’estero. Ci sembrava opportuno riportare qualche momento interessante e dunque dopo una ricerca molto trash fatta sul sito Fis-Ski siamo riusciti ad individuare i migliori Biscotti dello sci. (Non lasciate l’ironia nell’armadio.)

Tiffindell, Sud Africa – 2013: solitamente a Luglio l’italiano medio preferisce rimanere sotto l’ombrellone a sfogliare la rivista Chi piuttosto che navigare sul sito della Fis per vedere i risultati di qualche gara. Ma in Sud Africa in questo periodo si gareggia, o forse è meglio dire che va in scena la sagra del biscotto. Solitamente vengono organizzate 10 gare in 5 giorni e i partecipanti sono massimo 10-15. Ed è banale dire che in questo evento estivo entra in gioco il più classico dei “adesso vinco io e poi dopo vinci tu”. Nel 2014 il discesista Alexander Koell tornò in patria con 16 punti Fis, nel 2015 Bart Mollin fece beneficenza per un connazionale e nel 2017 presenziò l’evento anche un mostro sacro del panorama Fis, il belga classe ’79 Van Den Bogaert, uno che ha sempre amato questi appuntamenti internazionali.

Mzaar Kfardebian, Libano – 2016: lo scorso anno vi abbiamo parlato del viaggio dei due bergamaschi Nicola Rota e Stefano Zucchi in terra libanese. Furono convocati da un magnate locale in modo da raggiungere una penalità decente nelle gare nazionali. Il libanese Zina Jeffrey deve molto a questi due talenti italiani.

Mzaar, Libano – 2012: mettete insieme Bart Mollin aka “How many points do you need?” ed il mostro sacro Filip Mlinsek ed avrete la gara perfetta, ovvero la minima, il 9.00. Il buon Bart riuscì ad infliggere la bellezza di 8 secondi a Mlinsek e 9 secondi allo svedese Oscar Andersson, uno slalomista che per diversi anni ha girato la Coppa del Mondo. Questo è IL Biscotto per eccellenza.

Bjelasnica, Bosnia ed Erzegovina – 2015: cosa ci fanno Bernard Vajdic e Mitja Valencic al campionato nazionale bosniaco di slalom in decima e quinta posizione, uno con 5 secondi e l’altro con 3 secondi di ritardo ? Chiedete a Nikola Chongarov e Filip Mlinsek, rispettivamente primo e secondo classificato di giornata, che sono tornati a casa con 8 punti Fis.

Kars, Turchia – 2013: potremmo scrivere un libro su Filip Mlinsek, uno che ci vede lungo quando si parla di punti Fis. Questa volta deve ringraziare il suo compagno di squadra Timi Gasperin, terzo a 4 secondi e 95 centesimi, e Bjorgvinsson Bjorgvin, una vecchia conoscenza della Coppa del Mondo, che ha chiuso in quarta posizione a 5 secondi e 52 centesimi, facendo così crollare drasticamente la penalità di giornata fino a 10 punti Fis.

Shemshak, Iran – 2012: ah, quanto amiamo la famiglia Saveh Shemshaki. Il membro più forte della famiglia, Hossein, quel giorno conquistò 19 punti Fis, grazie all’aiuto del fratello-cugino-parente (?) Porya che riuscì a subire un distacco di ben 33 secondi, in una sola manche.

Mount Olympus, Cypro – 2012: ancora una volta troviamo insieme la coppia M&M, ovvero Bart Mollin e Filip Mlinsek. Presente per l’occasione anche l’ex azzurro Marco Ferrarini, arrivato a Cipro per aiutare altri due italiani.

 

One Response

  1. Riccardo Nogara says:

    Carissimo Carlo quello che hai scritto è la realtà ed hai giustamente parlato di “biscotti” perchè in fin dei conti poca incidenza questi risultati hanno avuto in seguito ed in un contesto più importante, ti sei dimendicato però di citare la molto più invereconda “torta” preparata dalla Federazione nel 2014 a Pila per far abbassare i punti e certificare l’avvenuto start a dei nazionali perchè in via Piranesi non avevano capito bene le norme di partecipazione alle Olimpiadi in alcune discipline (erano scritte in inglese…) Ti ricordo tra l’altro che era stato assolutamente impedito agli sci club locali di iscrivere qualche loro rappresentante. Un salutone

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