Henrik doma Wengen e si riprende il pettorale rosso. Il pagellone dello slalom

Ormai è diventata una costante, gli atleti di Coppa del Mondo forse è meglio che comincino ad allenarsi in condizioni al limite piuttosto che ricercare sempre e solo le piste ghiacciate. Altro slalom d’altri tempi quest’oggi a Wengen: tornanti dello Stelvio per la prima manche, dove la qualifica per i migliori 30 si aggirava intorno ai 5 secondi e mezzo, e un fondo, visti i tombini formatisi in pista, che ha ricordato quello di Garmisch di 10 giorni fa.

Eppure, nonostante le condizioni al limite del praticabile, anche oggi hanno dominato i migliori. Quegli atleti in grado di adattarsi ad ogni condizione e che hanno messo in pista quel qualcosa in più sia sul piano tecnico che sul piano tattico. I norvegesi si confermano i maestri della disciplina, con la sfida Kristoffersen-Braathen, di certo non migliori amici, destinata a regalare colpi di scena da qui a fine stagione. Oggi tra di loro si è infilato uno spettacolare Meillard, capace di togliere 20 punti pesantissimi al classe 2000. Ecco il pagellone:

Henrik Kristoffersen: un’altra perla e project 69 portato a casa. Finalmente è tornato a sciare come nelle annate 2016/2017, quando con una leva lunga e una continua spinta sopra il palo aveva messo a sedere anche sua maestà Marcel. Che spettacolo, lo sclero tirato dopo la finish line ha finalmente risvegliato l’agonismo e la rivalità che vorremmo vedere ad ogni gara. Voto 10

Loic Meillard: sciatore sublime, con i due errori sul muro della seconda sembrava avesse compromesso anche il podio, invece se l’è giocata fino all’ultimo dosso, dove una frenata di troppo l’ha relegato alla piazza d’onore. Sembra sciare sul velluto e sempre con margine. Voto 8

Lucas Braathen: intensità Pinheiro. Pazzesca la maturità dimostrata nell’ultima settimana dal rookie norvegese. Ormai una certezza, probabilmente l’atleta che scarica più watt sul terreno nelle discipline tecniche. Con una costanza così, la coppetta è a portata. Voto 9

Tommy Sala: mr. Consistency. Un’altra top10 per Tommy nonostante i soliti acciacchi e una regolarità a tratti disarmante: sempre al traguardo, sempre nei 15. Eppure dà l’idea di non spingere mai al massimo. In Austria ci aspettiamo il 100% per il colpaccio. Voto 7

Daniel Yule: un passo indietro per lo svizzero rispetto alle ultime battute: bacino basso, base larga e poco feeling. Voto 5

Manuel Feller: un’inforcata e uno zero in casella che a conti fatti potrebbero risultare fatali. Manca ancora la vittoria quest’anno, la aspettiamo sul Ganslern. Voto 5

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