Finalmente il Giro è iniziato dopo due giorni di calma, il gruppo ha infatti recepito le critiche mosse dal re leone Mario Cipollini dopo la prima tappa, ed oggi il registro è totalmente cambiato. Le strade sarde ci hanno fatto ritornare con il cuore nel deserto di Doha, dove lo scorso ottobre Tom Boonen mise in scena l’ultima grande stagione di ventagli e dove a farne le spese fu proprio lui, Fernando Gaviria, rimasto a terra tutto solo con il suo apparecchio dentale, respinto dai giganti del nord. Sul traguardo di Cagliari ecco finalmente la stoccata del colombiano, grazie ad un lavoro encomiabile della sua Quick Step Floors. Protagonista assoluto di questa frazione, la locomotiva del Lussemburgo, un uomo che emana Wattaggi da capogiro solo pronunciando il nome: Bob Jungels. È stato questo spettacolo di corridore a decidere tutto, con menate da 1.000 Watt ad aprire ventagli, supportato da Davide Martinelli e Richeze. Sfortunato Greipel, che in qualche modo ha pareggiato i conti con la fortuna di ieri, complice un problema meccanico mentre si trovava anche lui in testa. Andiamo al Pagellone.
Fernando Gaviria: la classifica avremmo potuto scriverla già all’ultimo Km, quando Jungels ha chiaramente detto al baby fenomeno che sarebbe toccato a lui. Finalmente in rosa, un ragazzo con un seguito enorme, uno che spende migliaia di euro per portare i suoi tifosi colombiani al Giro. Il suo accento e la parlata da Colombiano sono da erede di Pablo Escobar. Voto:10
Bob Jungels: 1 Kg di Gel in testa, mani sul manubrio e Solowattaggio. “Mi chiamo Bob Jungels e oggi ho spaccato in due il Giro d’Italia”. Che corridore, che watt, costantemente in fuga e fuorisoglia dalla Freccia Vallone. La locomotiva lussemburghese si è dimostrata anche in questa occasione al di sopra delle parti, ma il guaio arriva adesso: riuscirà ad arrivare alla terza settimana continuando a mandare fuorigiri il suo motore? Continua così Bob, giornate come queste valgono più di dieci tappe sulle Alpi. Voto:10
Davide Martinelli: primo Giro e subito protagonista quando bisogna mettersi completamente al servizio della squadra. Il Ds Brian Holm, guardandosi la tappa nella sua Copenaghen avrà certamente esultato davanti tutto questo Bikeporn. E il ds Bramati? Finito sotto la doccia dopo aver urlato e devastato il microfono dell’ ammiraglia per 10 Km. Voto:9
Jasper Stuyven: è stato lui ad orchestrare il primo ventaglio, dimostrando un attitudine immensa a questo esercizio. Il problema è stato proprio il suo compagno Nizzolo, in ultima posizione e incapace di cogliere l’attimo. Voto:8
Andre Greipel: dopo il guasto meccanico al gorilla si è chiusa la vena, facendoci vedere un’accelerazione da 2.000 Watt per pochi istanti, fino al momento in cui il cervello ha ripreso a ragionare e lo ha fatto aspettare il gruppo. Voto:7
Nathan Haas: l’australiano ha fatto una delle volate più lunghe degli ultimi vent’anni al Giro. La sentiva questa tappa, lo si è capito a metà corsa quando ha letteralmente sclerato in faccia ad un compagno, reo di svirgolare troppo la bici nella guida. Questa sera cercherà di sfogare la rabbia con girate da 100 Kg. Già, perché Nathan ha capito che nel ciclismo moderno non conta solo pedalare, ma conta anche spingere ghisa e spaccare bilancieri. Voto:8
Robert Selig: un altro tedesco dai wattaggi disumani. La differenza è che lui esulta per un secondo posto, mentre l’altro spacca il due il telaio del suo mezzo dopo il traguardo. Voto:5
Giacomo Nizzolo: quando Stuyven ha aperto il primo ventaglio non si è fatto trovare pronto. Il risultato finale può soddisfarlo, ma con più lucidità forse avremmo visto un altro finale. Voto:5
Vincenzo Nibali: Siotsou davanti, e lo squalo? Con più attenzione avrebbe guadagnato secondi oggi, ripagando il lavoro svolto ieri. Voto:5
Jakob Mareczko: ci aspettavano molto di più da Kuba . Voto:5