Dopo Schladming credevamo d’aver raggiunto l’apice, svegliandoci all’indomani senza stimoli e motivazioni, senza tuttavia renderci conto che Garmisch fosse alle porte. Oggi sulla Kandahar è andato in scena uno spettacolo paragonabile a quello visto pochi giorni fa sulla Planai. Il grande momento dei discesisti di Matthias Berthold, ha fatto si che al parterre ci fosse una fiumana di pavoni bavaresi, saliti a GAP per omaggiare Thomas Dressen, arrivato ormai ai livelli di popolarità di Bastian Schweinsteiger in Baviera.
A vincere ancora una volta ecco Beat Feuz, giunto nuovamente ai fasti del 2012, davanti alla coppia Paris – Kriechmair secondi a pari merito. Una gara tiratissima, con i primi dieci atleti racchiusi in 99 centesimi, a testimoniare quanto il livello in questa disciplina negli ultimi due anni sia salito enormemente. L’Italia ritorna a casa con grandi certezze, perché oltre a Paris c’è tanto Italjet da raccontare. Christof Innerhofer anche oggi è stato il più veloce di tutti, tradito solamente da un’internata iniziale che l’ha estromesso dalla lotta, mentre Peter Fill ha mostrato la sciata migliore in questa stagione, soprattutto all’inizio dove ha stupito tutti.
Emanuele Buzzi ha finalmente aperto il gas, accelerando la sua scalata ai vertici mondiali e guadagnandosi ufficialmente il sedile verso la Korea con una decima piazza che ha fatto molto rumore. Matteo Marsaglia non è invece riuscito ad esprimersi ai livelli che la brillantezza di questo periodo gli consentirebbe, chiudendo comunque nei trenta. Andiamo al pagellone:
Beat Feuz: è entrato in una dimensione che gli consente di sciare senza prendersi grandi rischi, quella che gli fa aprire il cancelletto consapevole d’avere un certo margine. Terza vittoria stagionale e pettorale rosso, grazie ad un rush finale in cui nessuno ha saputo tenergli testa. Voto:10
Dominik Paris: anche oggi sul podio dopo una Kitzwoche anonima. Compromette la vittoria con un passaggio sull’interno alle porte del Freie Fall, consegnando a Feuz la vittoria. L’autostrada Koreana lo sta aspettando. Voto:9
Vincent Kriechmair: sui tratti tecnici in questa stagione sta facendo un altro sport, disegnando curve da gigante con gli sci da discesa ai piedi. Sempre regolare ai vertici, ormai capitano in casa Austria. Voto:8
Christof Innerhofer: il più veloce è stato ancora lui, nettamente. Un’internata lo ha condannato ad una gara in cui avrebbero messo tutti la freccia, non lui, protagonista di un recupero continuo. L’unico in pista a fare apparire facile l’impossibile, con un’azione talmente brillante da farlo sembrare lento. Un vero peccato, bisogna concretizzare. Voto:8
Emanuele Buzzi: ha aperto il gas, dando una svolta alla sua carriera. Top 10 a 99 centesimi da Feuz, confermando l’exploit di Kitz. Se tecnicamente valeva già queste posizioni dalla scorsa stagione, in queste settimane ha trovato la consapevolezza dei Big mondiali. In Korea senza paura di nessuno. Voto:8
Peter Fill: Il miglior Peter della stagione, uno dei migliori Fill di sempre. Una forma fisica non ottimale lo mette in sesta posizione in una giornata che gli ha comunque dato la certezza di poter competere per le medaglie in Korea. Voto:7
Aksel Svindal: c’è lui ai piedi del podio, con una prova in cui non è sembrato impeccabile, soprattutto nelle linee. Che sia già con la testa proiettata a quel giorno? Voto:7
Thomas Dressen: fermo sui suoi appoggi e solido come un Panzer tedesco. Il re di Kitz sembra aver smaltito la serata al Londoner e chiude settimo nella gara di casa davanti al suo pubblico. Voto:7
Matthias Mayer: ha perso smalto, non è più il Mayer degli anni scorsi quando bisogna fare le curve. La sua assenza dai giganti si sta facendo sentire, anche se lo spettacolo non manca mai. Anche oggi il Punto K sul Freie Fall è suo, con un salto che dal trampolino di GAP lo porterebbe sulle misure di Stefan Kraft. Voto:6
Max Franz: lo sconfitto di giornata. Passivo nella sciata e mai a tempo con le linee, che cosa succede al cinghiale carinziano? Voto:4
Davide Labate: il commentatore di “mamma” Rai durante la classica routine che vede Matthias Mayer tenersi in continuo movimento sugli sci simile a quella di Svindal, solleva alcune perplessità sul consumo della sciolina. Per fortuna c’è il buon Paolo De Chiesa a smentirlo immediatamente. Voto: S.V