Ferrari: Seb ci mette una pezza, ma non chiamatela sfiga. Il pagellone della Malesia

Max Verstappen, 10: compie vent’anni e all’improvviso fa la figura del veterano. E che veterano.
Nella sua repentina metamorfosi da brutto anatroccolo a cigno c’è lo zampino della Red Bull, trasformatasi in un missile trita-Mercedes.
Parte con calma per poi sfoderare un passo gara semplicemente irresistibile per tutti gli altri. Condisce il successo con un pregevole sorpasso su Hamilton.
Bravissimo.

Anche se forse, con un Raikkonen di più, sarebbe stata un’altra storia.

Lewis Hamilton, 7: gode della (decisiva) zampata piazzata nel sabato malese, portando a casa un secondo posto comunque importantissimo in ottica mondiale (+32 su Vet).
Non potendo nulla contro il Verstappen odierno, gestisce con intelligenza il margine sul Riccio, ottenendo il massimo possibile.

Niente sembra andargli storto. Beato lui!

Daniel Ricciardo, 7: marca Luigino finché il box non canna la strategia; da lì, brancola nella terra di nessuno.
Busca una discreta lezione dal proprio compagno di squadra e rischia pure di perdere la terza piazza, salvo poi difendersi (parecchio) sporco da un Seb arrembante.
Ennesimo podio, comunque.

Campione di continuità.

Sebastian Vettel, 10: oggi pilota e macchina di un’altra categoria.
Due gocce al momento opportuno ed Hamilton & co. avrebbero visto i sorci verdi e forse saremmo qui a parlare di un’impresa epocale.
Ma con i “se” e con i “ma” non si arriva da nessuna parte e bla bla bla, dunque tutto ciò che ci resta oggi è una reazione dell’Uomo Vettel e, appunto, una macchina stellare.
Danni quindi limitati, in classifica. Ma situazione che resta comunque critica.
Bisognerebbe vincerne 5 (cinque!).

Con una Ferrari così è lecito sognare. Con un turbo così,  un po’ meno.

Valtteri Bottas, 5: un “mollo”!
Rinnovo e summer break l’hanno ammazzato.
Rendimento (in netto calo) a parte, mette in mostra tutti i limiti di una Mercedes che in Malesia non ne voleva proprio sapere di andare.
Insomma, a naso Prosciutto ci ha messo una pezza. Anche e soprattutto con la pole, come detto.

Involuto, comunque. Che l’abbiano già messo alla porta?

Fernando Alonso, 4: imbarazzante la reiterata resistenza – da doppiato – a un Vettel a caccia di Ricciardo.
Ci mette del suo pure a parole, poi, etichettando Seb come 《un lamentoso》.
Frustrato.

Come sempre, del resto.

Kimi Raikkonen, s.v.: qualcuno porti a Lourdes ‘sto pover’uomo.
Tutte a lui.
Alla fine della fiera, comunque, in Ferrari sono tre guasti in due giorni. Un disastro.

Ma non chiamatela sfiga.

EDIT: niente penalità per Vettel e Stroll.

Ma il cambio di Seb pare andato, ergo penalità a Suzuka. Pazzesco.

Tommy Govoni

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