Feller senza confini e Hirscher fa 55 a Garmisch

Martedì sera non abbiamo chiuso occhio dopo che il nostro cuore aveva subito uno shock allucinante vedendo Hirscher e Kristoffersen sulla Planai. Ieri nella discesa ci siamo parzialmente risvegliati, ma oggi le gesta di Hirscher e Feller ci hanno fatto urlare nuovamente, come durante la settimana santa di Kitz e Schladming. Il gigante di Garmisch ha visto dominare ancora una volta Marcelator, giunto ormai in un’orbita sua, dove non c’è spazio per il superfluo e dove l’intensità è al limite in ogni istante. Alle sue spalle ecco il messia Manuel Feller, atteso da tutto il circo bianco sul podio e finalmente capace di trovare continuità nel suo gesto che ha cambiato gli schemi dello Skiporn mondiale. La sorpresa di giornata è però Mr.GS Ted Ligety, galvanizzato da una tracciatura molto angolata e da una neve che gli ha permesso di fare quello che voleva. L’Italia si fa vedere con Florian Eisath, capace di strappare una convocazione pesante con un grandissimo settimo posto a pochi decimi dal podio. Preparatevi in questi giorni alle sveglie all’alba, nel cuore della notte, perchè in Korea assisteremo alla Terza Guerra Mondiale, con ben dieci atleti in lizza per una medaglia in gigante. Andiamo al pagellone:

Marcel Hirscher: dopo ciò che ha dimostrato lo scorso martedì sulla Planai, oggi non ci ha nemmeno mosso di un centimetro dal divnao. Due manche d’allenamento con la mente ormai proiettata in Korea. L’unica nota da sottolineare? Una linea troppo diretta a pochi secondi dal traguardo nella prima manche che ha tenuto accese le speranze dei suoi aversarsi ed un colpo di tosse sul sedile Audi che ha allarmato i tifosi, ci vediamo all’aereoporto al Salzburg  Wolfgang Amadeus Mozart Airport Marcel. Voto: 10

Manuel Feller: oggi è emerso tutto il suo potere carismatico, tutta l’influenza che questo ragazzo ha portato nel mondo dello sci. Basta una sua piega, un qualsiasi gesto perchè le Chat del pianeta si intasino in pochi secondi. Nella prima manche si prende 15 secondi di ambientamento, per poi scaricare tutti i cavalli fino all’arrivo. Nella seconda invece basta un’inquadratura durante il suo riscaldamento per capire che aria tiri, con gli occhi sbarrati ed un viso che ha spaccato tutti i nostri schermi. Quando si entra così sul Freie Fall, o sei uno spostato mentale, o ti chiami Manuel Feller Official. Primo podio in carriera, anche se quando apre il cancelletto ci basta guardarlo scendere. Voto:9

Ted Ligety: quando si dice che lo sci è uno sport con mille variabili. Mr gigante è ancora vivo, o meglio, è la neve bavarese dopo una settimana di prove veloci a tenerlo vivo. Non sappiamo in quali condizioni si correrà in Korea, ma se la pista non dovesse essere trattata come merita, dirigetevi immediatamente in un punto SNAI e scomettete la casa su una sua vittoria. Voto:8

Florian Eisath: è lui il vero fenomeno di giornata. Se tecnicamente ha già dimostrato di che cosa è capace, oggi ha fatto vedere una tenuta mentale da grande dello sci. Settimo posto all’ultima occasione, dopo una stagione opaca finora. Con una testa del genere ed una condizione in ascesa possiamo stare tranquilli, la medaglia è alla sua portata. Voto:8

Giovanni Borsotti: finalmente! La risalita ai vertici è partita oggi. Una seconda manche in cui è riuscito a mostrare solamente a sprazzi il suo valore, perchè questo sciatore vale seriamente la Top 7. La parata Bavaria davanti ai suoi tifosi poteva accompagnare solo. Voto:7

Aleksander Kilde: non sta vivendo una grande stagione, vittima della foga e dei troppi Watt. Oggi però dimostra che ci sono ancora fenomeni alla Bode Miller in grado di correre tutte le gare ad alto livello. Quanti Watt avrà spinto sul piano finale? Voto:7

Mentalità italiana: oggi è stata l’ultima gara per strappare un biglietto per i Giochi Olimpici. Come era prevedibile, sono iniziate immediatamente le polemiche sulle convocazioni, perchè ormai è noto, in Italia non si discute dei duelli che vedremo all’alba tra pochi giorni, delle lotte sul filo dei centesimi per le medaglie. Si discute invece del posto, della presenza, quando stiamo vivendo in un’era senza argini, dove basta una cittadinanza africana per partecipare ai Giochi Olimpici. Voto:2

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