C’eravamo abituati troppo bene, otto lunghi anni con il solito epilogo, l’incoronazione del più forte di tutti i tempi dopo stagioni da record: Marcel Hirscher. Quest’anno alle finali di Cortina vedremo un nuovo vincitore dopo un inverno senza dominatori e segnata da alti e bassi.
La stagione degli uomini ci ha regalato uno spettacolo in cui nessun è stato in grado di dominare la scena con continuità, regalandoci a questo punto una sfida a tre: Kilde, Pinturault, Kristoffersen che ci terrà incollati fino all’ultimo.
Chiunque dovesse vincere, si troverebbe con una Coppa assoluta in casa senza aver disputato la propria miglior stagione. Agonisticamente parlando non ci sarebbe nulla da eccepire nell’atteggiamento di Kilde, sempre pronto ad attaccare senza filtri in ogni situazione, una macchina incapace di controllare un fisico che potrebbe dominare in qualsiasi sport. Possiamo però considerare come eventuale vincitore della generale un ragazzo in grado di vincere la prima gara in stagione solamente a metà febbraio? Le cose più belle le ha addirittura fatte vedere in gigante, mentre in velocità molte volte come in passato ha alternato intermedi fuori portata per tutti ad errori banali.
E Pinturault? Grande persona, grande sciatore, l’unico atleta del Circo Bianco in grado di vincere a Solden e sfigurare un mese dopo a Beaver Creek, fuori dai trenta a Levi e dominatore assoluto dello slalom a Val d’Isere. La costanza non appartiene proprio al francese, unico del trio ad essere nato nel momento sbagliato. Spesso in carriera ha pagato l’inesperienza nella messa a punto dei materiali, punto di forza invece del fenomeno di Annaberg.
Se dovesse invece vincere Kristoffersen sarebbe lui stesso ad ammettere il paradosso, riconoscendo un’annata sotto le aspettative: peggior stagione da quando corre in Coppa del Mondo, la brutta copia dei duelli contro Hirscher. Il secondo posto a Campiglio e la sciata messa in scena ne sono la conferma. Quando mai lo abbiamo visto tagliare in quella maniera tra i rapid gates? Gli scorsi anni perdeva i duelli per centesimi, in questa stagione ha spesso commesso errori non da lui, non riuscendo a sciare libero mentalmente e dovendo così molte volte lasciare le vittorie ai suoi avversari.
L’epoca Hirscher ha condannato questi atleti a correre per il secondo posto, la strapotenza mentale dell’austriaco ha inevitabilmente obbligato ogni sciatore a ridisegnare i propri obiettivi. Alzi la mano chi realmente in questi anni si è alzato al mattino pensando alla generale.
Ed il nostro Paris? Alcune stagioni fa lo avevo dato come anti Hirscher, ipotizzando facesse lo Svindal della situazione, ma soprattutto dopo averlo visto andare più forte dei gigantisti prima di Solden in Val Senales. Chissà il prossimo anno se dovesse confermare in gara le cose viste in allenamento; potrebbe essere proprio lui il vero favorito.
Cara FIS, non assegnamo la Coppa Generale 2019/2020, lasciamo la casella bianca dando un segnale a tutto il mondo dello sport. Il ritiro di Hirscher ad ottobre ha perfino disorientato gli atleti, colpevoli di dover lottare da un giorno all’altro per qualcosa più grande di loro, per una Coppa mai sognata da nessuno in otto anni e diventata all’improvviso terra di tutti e nessuno.