Lorenzo: 10
Ricordate il Martello?
Oggi Giorgio lo ha usato per distruggere gli avversari, Marquez è la prima “vittima”.
L’ Austria ci consegna un nuovo Lorenzo: condottiero, affamato, voglioso di brillare.
Che dire, non possiamo che apprezzare al 100% le staccate cattive e i sorpassi al millimetro, che da lui ancora non ci aspettiamo.
Nel periodo della grande crisi Yamaha, ci pensano lui e Dovi a tenere impegnato Marquez, che ormai fa quello che vuole.
Marquez: 9
Lotta con le unghie e con i denti, ma (come l’anno scorso) non riesce a strappare la vittoria alla Ducati.
Mette in cassaforte altri venti punti, che a meno che non avvenga qualcosa di straordinario tra i diretti rivali, sembrano destinati ad essere il colpo di grazia.
Dovizioso: 7
Ci si aspettava di più, lui ne è consapevole.
Scambia la gestione (perfetta) di Lorenzo con un crollo, e si danna cercando di passarlo.
Ingenuo, ma la voglia di arrivare è tanta.
Sarà per la prossima!
Crutchlow: 7
Accusa mezzo secondo al giro dalla prima Honda in gara, ma nonostante ciò la sua domenica è positiva. Ancora una volta è la prima moto non ufficiale.
Petrucci: 7
Su una pista Ducati, non riesce a fare la differenza come i suoi colleghi.
Non una gara da top rider.
Deve offrire spunti più concreti, per non fare rimpiangere Lorenzo, l’anno prossimo.
Rossi: 8
Inaffondabile.
La solita storia della M1 che non va inizia a diventare noiosa.
Vogliamo che le gare tornino ad essere contese tra più piloti con moto diverse.
Basta ai problemi, alle sofferenze e alle gare di fatica, alle quali solo Rossi sa (in qualche modo) resistere.
Chiederemo troppo, ma le corse piene di battaglie (vedi l’esaltazione di Assen) sono il nostro pane.
C. Cordone