Pure in Azerbaijan l’epilogo è, grosso modo, sempre lo stesso. Mercedes 7, Ferrari 0. Anche se, forse, ancor prima di Rosberg (e chi l’ha visto, ieri!?) vince la noia: non un’emozione, non un colpo di scena. Ci si aspettava un numero record di Safety Car, ma di queste nemmeno l’ombra.
Ecclestone segue il cash sempre e comunque, ma è inutile girarci intorno: gran premi come questi sono la rovina della già fin troppo bistrattata Formula 1.
E Baku non rappresenta un’eccezione, visto che le “new entry” nel circus degli ultimi anni (vedi Sochi, Singapore, e le già “morte” India e Corea) – Austin esclusa – spesso e volentieri più che salti dal divano hanno regalato sbadigli.
Sulla Ferrari: certamente non ha sfigurato, considerando la tragica (sportivamente parlando) condizione in cui versava venerdì, quando il distacco dalla Mercedes si aggirava fra i 2 e i 3 secondi al giro. Pare che dopo le prove libere il team intero – piloti compresi – sia rimasto a lavorare ai box fino alle 3 del mattino.
Questa è una squadra unita, e dice bene (finalmente!) Marchionne quando afferma che 《questa Ferrari è da incoraggiare》.
Obiettivamente, il lavoro dei due motoristi di Maranello Resta e Binotto è stato ineccepibile: dal Canada ci si attendeva un significativo miglioramento della power unit, e così è stato. Non si può dire lo stesso, invece, di telaio e aerodinamica; sicuramente Allison avrà parecchie gatte da pelare, nelle prossime settimane. In particolare, alla Rossa viene imputata una scarsa adattabilità ai circuiti che non ne esaltano le caratteristiche, e questo spesso comporta grosse difficoltà nella messa a punto durante il venerdì di prove libere.
Intanto, è (nuovamente) sotto esame il muretto: infatti, una volta di più, nella domenica azera, si era inizialmente optato per una strategia a due soste. Vettel – fresco della delusione canadese – si è preso il rischio (e la responsabilità) di star fuori e non pittare quando la squadra lo ha chiamato via radio, scegliendo autonomamente una strategia a una sosta, in modo da evitare di perdere la posizione appannaggio di Perez.
Ci ha rimesso invece Raikkonen, richiamato per un primo pit-stop al giro 9 e, di conseguenza, uscito nel traffico dopo la sosta. Grazie alla formidabile capacità di conservazione delle gomme propria del finlandese, si è deciso di non richiamarlo più ai box, compromettendone comunque il risultato finale (aldilà della penalità) a causa di uno stint evidentemente troppo lungo, considerata anche la maggiore usura degli pneumatici dovuta ai sorpassi compiuti da Kimi al rientro in pista dopo il pit.
Capitolo contratto di Iceman: secondo fonti attendibili molto vicine al mondo Ferrari, si va verso il rinnovo. Come detto nelle settimane precedenti, la continuità in un progetto tecnico in crescita paga sempre. E guai dimenticarsi che, su quel sedile, c’è un campione del mondo difficilmente rimpiazzabile.
Sul mini caso Mercedes – Hamilton: nel 2016, privarsi dei team radio pare un’emerita c*****a, a prescindere dell’episodio a cui si è assistito durante il GP. Non è certo così che le sorti di questo sport verranno risollevate.
Detto questo, il siparietto tra Lewis e il team è stato divertente, anche se i retroscena per il pilota britannico non sono dei più felici. Ham, infatti, a primo impatto sembra non aver studiato con attenzione le varie funzioni del volante, a differenza del compagno di squadra, capace di risolvere in mezzo giro le avarie tecniche della sua monoposto.
Allora, ci pensa Toto Wolff, in un secondo momento, a chiarire le cose:《la FIA ci ha permesso di aiutare Nico ad orientarsi sul volante, mentre Lewis ha dovuto cavarsela da solo》. Non può che risultare incomprensibile il comportamento della federazione, le cui ombre si allungano inesorabilmente sul campionato.
Intanto, giù il cappello di fronte ad un’altra fantastica prestazione di “Checo” Perez, capace di gestire gomme e benzina impeccabilmente e di portare la Force India al secondo podio stagionale. Il messicano, ridendo e scherzando, continua a demolire Hulkenberg e si candida seriamente per un posto in Ferrari, in caso di mancato rinnovo di Kimi.
Ci vediamo a Zeltweg!
@TommasoGovoni