L’importanza di una buona condizione fisica ed atletica per il nostro sport, lo sci alpino, è ormai nota e sotto gli occhi di tutti; o per lo meno, quasi tutti, salvo quelli che proprio non la vogliono vedere. Sinonimo di fatica, impegno, dedizione, ma soprattutto costanza e continuità nel praticarla quotidianamente. Non solo nella fase di preparazione, l’ estate, ma anche e principalmente nella fase di mantenimento in inverno, durante la stagione, cosa assai difficile. In primis per evitare, o per lo meno limitare, gli infortuni alle articolazioni ormai sempre più frequenti. In secondo luogo per massimizzare l’efficacia dell’ atteggiamento tecnico sugli sci, in quanto le forze in gioco alle quali bisogna opporsi curva dopo curva sono forse uno degli elementi di fondamentale importanza in questo sport.
Purtroppo però assistiamo giorno dopo giorno e in maniera sempre più frequente ad una perdita di valore della preparazione atletica stessa, ovviamente non al massimo livello tra i PRO, bensì nelle categorie inferiori. Mentre i top30 di Coppa del Mondo passano l’estate facendo gli atleti, non sul loro campo principale ovvero le piste da sci, con le scarpe da ginnastica ai piedi tra palestre e campi di atletica, osserviamo ragazzini di tutte le età portati all’ esasperazione effettuare 40, 50, a volte anche 60 giornate estive sui ghiacciai di tutta Europa. Che senso ha vi chiederete voi, nel momento in cui un atleta di Coppa del Mondo scia mediamente 30/35 giorni prima dell’ Opening di Soelden? Probabilmente nessuno, vi rispondiamo noi.
Meglio sarebbe sviluppare una multilateralità sportiva che ad oggi viene a mancare sempre di più, limitando di conseguenza le giornate sugli sci a venti-venticinque giorni massimo prima dell’ inizio dell’ inverno. Se poi queste venissero concentrate nel periodo che va da settembre in avanti, ancora meglio. La maggior parte dei ragazzini attualmente non è in grado più neanche di palleggiare con un pallone da pallavolo, senza parlare poi di fare una capovolta o cose di questo tipo un po’ più “complesse” … come può essere in condizioni di effettuare una curva ad alto livello se fisicamente non è minimamente preparata non riuscendo a correre neanche per 10 minuti di fila? Impossibile.
Sarebbe un po’ come noleggiare l’autodromo due mesi per la preparazione di una gara, girandovi dentro con gli ammortizzatori e le ruote di una Fiat Panda. Neanche Vettel riuscirebbe a fare le curve ai 200kmh. Sicuramente meglio prima investire nell’ allestimento della macchina, e solo successivamente poi impiegare del tempo nel migliorare la tecnica della propria guida. Con questo semplice esempio vorremmo far capire l’ordine delle cose sulla scala delle priorità in questo sport, sperando di esservi arrivati in maniera abbastanza diretta. Purtroppo però, come nel nostro Paese è ormai solito fare, tutti sempre a predicare bene e poi a razzolare male, come sempre. Coloro che però cercano di distinguersi dalla massa della mediocrità italica, si stanno impegnando nel tentare di cambiare qualcosa. Forse, e con ogni probabilità, otterranno dei risultati migliori rispetto a prima, riducendo soprattuto gli investimenti economici inutili per poi usufruire di queste stesse risorse dove veramente ce ne è di bisogno per massimizzare l’efficacia.
Il progetto Azzurro 2000 Training è partito nel 2014 ed offre un’ organizzazione logistica, per poter effettuare ritiri di preparazione atletica in un luogo di mare, non indifferente. “Un’ organizzazione che gestisce diverse strutture all’ interno di un villaggio penso che sia un modo sereno ed efficace per lavorare atleticamente nel migliore dei modi” ci sa sapere il responsabile Andrea Lazzaro, allenatore dello Ski College Bachmann di Tarvisio.
Questo progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con il Villaggio Sportivo Bella Italia EFA Village di Lignano Sabbiadoro che offre la possibilità di avere palestre, piscina olimpica e da 25 metri, campi da gioco, mensa, pineta, palazzetto dello sport, spiaggia privata, ecc. Insomma tutto quello che una società sportiva, non per forza esclusivamente di sci alpino, richiederebbe per svolgere un raduno atletico.
Già scelto da diversi atleti e club italiani questo “centro di preparazione” ha avuto la scorsa estate un’ ospite di eccellenza. Uno che a caso non si muove, ma quando lo fa … fa rumore. Parliamo di Capitan Futuro, Alessandro Serra, il quale se lo scorso anno ha portato i suoi ragazzi finlandesi, che la scorsa stagione hanno dominato la Coppa Europa nelle discipline tecniche, in raduno proprio qui forse un motivo ci sarà…

Dall’ account IG di skisportfinland