Ancora il più forte di sempre, anche a Campiglio. Il pagellone della 3Tre

Abbiamo atteso due mesi, dopo Soelden ci siamo proiettati direttamente verso Campiglio, aspettando con ansia quella che è stata la vera consacrazione dello Skiporn. Un Canalone non esageratamente ghiacciato come in qualche edizione passata, ma che si è presentato comunque con un grip pazzesco ed ha permesso la qualifica a parecchi atleti partiti oltre il 40.

Un finale thrilling nella gara di oggi, una seconda manche piena di trabocchetti che ha messo in difficoltà tutti i partenti, non permettendo a nessuno la manche perfetta. L’ha spuntata, neanche a dirlo, Marcel Hirscher, che dopo una prima sciita al 70% è partito la seconda come se dovesse recuperare, commettendo non uno, ma due errori grossolani, errori che avrebbero relegato chiunque altro oltre la ventesima piazza. Staccato di soli quattro centesimi un fenomenale Luca Aerni, al primo podio in carriera e finalmente solido in entrambe le manche.

Due centesimi dopo poi troviamo il principe dei Vichinghi, non ancora vincente nella sua disciplina ma sempre molto costante, anche se, per sua stessa ammissione la forma tra i pali stretti non è ancora la migliore. Ancora quarto e ancora per un’inezia Daniel Yule, mentre Feller si piazza al quinto posto alla sua maniera, con tratti paurosi e i soliti errori da pieni stretti e parte alta al vento. Moelgg e Gross sono lì, ma non ancora al livello per risalire sul podio, a gennaio sarà matura. Ma passiamo alla pagella.

Marcel Hirscher: ma che epoca ci sta facendo vivere il culturista di Annaberg? Quando non sbaglia vince con un secondo e mezzo, se si ferma e riparte spingendo vince lo stesso. Ma davvero a fine settembre girava in gesso e stampelle? Disumano, lo sciatore più forte di sempre, lo sportivo più forte del millennio. Voto 100000

Luca Aerni: l’anno scorso buttò al vento il podio sull’ultimo dosso, quest’anno si è ricordato il passaggio e proprio li ha recuperato i due centesimi a Kristoffersen. Dopo il quarto posto di Levi e le qualifiche in gigante con il 70 è arrivato il primo podio. Adesso lo aspettiamo per la terza manche al piano 54. Voto 10

Henrik Kristoffersen: alla domanda cosa farai a Natale risponde in modo secco: devo trovare il modo per battere Hirscher. In conferenza stampa ammette di essersi concentrato di più sul gigante l’ultima estate, e i risultati si sono visti. Sempre costante ma mai vincente, ci riproverà a Zagreb. Nella finish area tuttavia continua con i suoi atteggiamenti arroganti, tra sputi ed espressioni anomale. Snobba perfino Alberto Tomba, salutandolo senza nemmeno voltarsi. Così non va caro Henrik. Voto 7

Daniel Yule: ci aveva sperato, e per un attimo ci abbiamo creduto anche noi. Invece il podio è andato al suo coetaneo connazionale Aerni. Sono ormai tre stagioni che lo svizzero vaga dalla quarta alla decima posizione, metterà i piedi su un gradino del podio questa stagione? Voto 8

Manuel Feller: prima manche in controllo totale dopo le due uscite nelle prime due gare di stagione, nella seconda torna in sé facendoci sclerare al parterre. Dopo un’estate di allenamenti con le liane nei laghetti austriaci, eccolo portare panache in pista. Ma che sequenze fa Fellerone? Se riuscirà a trovare un po’ di continuità potrà essere sempre davanti. Voto 6

Fabian Bacher: sono due anni ormai che diciamo di puntare su Fabian, e oggi finalmente ci ha dato un bel cenno di forza. 4 centesimi da Hirscher sul muro con il 53, gli stessi 4 centesimi che lo hanno lasciato fuori dalla seconda. Diamogli fiducia. Voto 7

Timon Haugan: lo abbiamo notato la scorsa settimana ad Obereggen, oggi alla prima sul grande palcoscenico non ha deluso: trentesima posizione con il pettorale 74. La seconda sente la pressione e sbaglia quasi subito, ma teniamolo d’occhio, questo norvegese arriverà. Voto 7

Robby Kelley: ormai lui le piste della Coppa del Mondo le fa in salita, non in discesa. Si rifà nel dopo gara parlando solo di skiporn. E poi boh.. Robbyporn. Voto 4

Marc Berthod: lo riconosciamo in mezzo alla folla, e subito ci tornano in mente le sue imprese di 10 anni fa. Gli ricordiamo la magica vittoria nello slalom di Adelboden con il numero 60, facendogli venire gli occhi lucidi. Un mito Marc, sarebbe stato tutta la sera a rimembrare le sue imprese con noi dello Swatt Club. Voto 10

Paolo Gatta: in una giornata dove al Passo del Grostè lo Skiporn ha toccato il massimo storico, indossa per la prima volta la tutina Swatt Club facendo da apripista nel massimo circuito. E questo è solo l’inizio … Voto 100

Max Carca: quattro chiacchiere con il dt più carismatico che l’Italia potesse avere dai tempi di Cotelli e l’impressione che la strada sia quella giusta. Voto 10

 

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