Ne ha risentito anche la fantastica vittoria di Fabio Aru di ieri, ma due giorni di astinenza da pagelloni del Tour dopo l’esclusione ingiusta del ciclista più forte attualmente in circolazione può essere considerata la prassi. Torniamo oggi a parlare della Grande Boucle alla fine di una classica tappa da velocisti, con la solita fuga partita al chilometro zero e ripresa ai meno 5, i soliti due gran premi della montagna ridicoli di quarta categoria e la solita volata di Marcel Kittel che come facilmente ci si poteva aspettare ha surclassato la concorrenza complici anche le assenze di Cavendish e Peto. Ma andiamo alla pagella:
Marcel Kittel: il velocista tedesco con il look da surfista californiano non stecca una volata, vincendo anche oggi come la seconda tappa con una facilità disarmante. Aria in faccia ai meno 100 e via, asfaltato tutto il resto del gruppo; molto probabilmente con Peto e Mark ci sarebbe stato un finale diverso, ma visto che l’unione ciclistica internazionale ha deciso di ammazzare lo spettacolo, questo è ciò che ci possiamo godere. Almeno ha vinto lui e non il francese. Voto 10
Arnaud Demare: dopo aver tagliato la strada a tutti come un disgraziato due giorni fa, oggi si infila a lato delle transenne rischiando di buttare a terra due dei suoi diretti avversari. Il campione nazionale di Francia ha addosso una forma spaziale, ma un po’ più di correttezza in volata di sicuro non guasterebbe, visto che lui a differenza di altri pare intoccabile in termini di penalizzazioni. Maglia verde consolidata con il terzo podio in quattro giorni, ma vincerla senza Peto non è sicuramente la stessa cosa. Voto 7
Andre Greipel: il gorilla c’è ed è supportato da un treno spaziale, ma nonostante tutti i piazzamenti fatica a trovare lo spunto vincente. Ci riuscirà domani? Voto 7
Jacopo Guarnieri: all’arrivo l’alfiere della FDJ si è lasciato andare con insulti a ruota libera nei confronti di Nacer Bouhanni dicendo di aver ricevuto spallate ad un km dal traguardo, e imputando il velocista della Cofidis come corridore scorretto che vuole buttare giù tutti. Ma dopo aver visto come Demare ha rischiato di buttare giù lo stesso Bouhanni a Vittel due domande viene da farsele… Voto 5
Peter Sagan: anche se ormai è fuori dalla corsa, un mostro sacro come lui non ha problemi a far parlare di se nonostante tutto. Anche i più scettici ormai cominciano a credere nella totale innocenza di Peto, viste anche le scuse immediate, gli auguri di guarigione per il collega Mark e la totale assenza di polemiche in seguito all’esclusione. Ci manchi già Peto, ma dopo ciò che è successo due giorni fa abbiamo capito che il Tour non ti merita.