Alessandro Pittin, talento infinito della combinata nordica, 25 anni di cui 20 trascorsi sulla neve, ci parla di quello che si aspetta da questa stagione. Il carnico di Cercivento viene da una stagione che all’inizio è stata quasi tragica ma che sul finire gli ha portato quel sorriso che sul suo viso non è così facile ammirare. Splendida persona, sempre disponibile, sempre coi piedi per terra, apparte quando stacca dal dente del trampolino. Carattere timido e riservato, che si trasforma in maniera furiosa nel momento in cui indossa il pettorale.
“La condizione non è ancora ottimale e nelle ultime settimane ho faticato un po’. Con la Squadra abbiam deciso di non prendere parte alla prima tappa di Coppa del Mondo per dedicare una settimana in più alla rifinitura, considerato che il trampolino di Rukka non ci ha mai portato glorie. Dal 23 novembre saremo a Lillehammer e, sperando in condizioni meteo buone, svolgeremo gli ultimi allenamenti su neve in vista delle gare di Coppa del 5 e 6 dicembre. L’obiettivo principale è quello di trovare stabilità sul salto e partire subito con il piede giusto, a gennaio ci saranno le gare più favorevoli alle mie caratteristiche e cercherò di tornare regolarmente sul podio.” Ale si allena coi compagni di team durante i raduni, seguendo però, come da sempre, la programmazione del Capo allenatore degli azzurri del fondo Sepp Chenetti. “La preparazione estivo-autunnale sì è svolta senza intoppi e sia le gare che i test di skiroll hanno dato buoni riscontri in vista dell’inverno. Purtroppo per problemi ai materiali non sono riuscito a gareggiare nel circuito estivo di combinata ma i pochi salti fatti in allenamento mi hanno lasciato abbastanza soddisfatto, anche se c’è ancora molto da migliorare. C’è stato soltanto un periodo tra settembre e ottobre in cui non mi sentivo molto bene nemmeno sul fondo ma seguendo le indicazioni di Sepp ho ritrovato subito una buona condizione. Finora abbiamo sempre fatto bene e continuo ad avere molta fiducia sul lavoro che facciamo assieme, anche perché ritengo Sepp Chenetti uno dei migliori tecnici a livello internazionale. Con il resto della squadra c’è stata qualche difficoltà ad “incastrare” i vari allenamenti ma la soluzione di rimanere un po’ più autonomo mi ha semplificato le cose.”
Il Pittbull ha nelle sue corde un impressionante passo sugli sci stretti, in cui non è quasi mai secondo a nessuno, se poi è in forma si piazza davanti a tutti con ampio margine. Dal trampolino qualche problemino c’è sempre stato, soprattutto dopo le cadute del 2012, in seguito alla storica tripletta di Chaux Neuve, che ci aveva fatto pensare di essere realmente di fronte a un futuro dominatore della disciplina. “Il fondo rimane ancora il mio punto forte ma bisogna senza dubbio migliorare sul salto per tornare competitivi e costanti in Coppa. Quest’estate mi sono appoggiato ad un allenatore austriaco, Lukas Tschuschnig, che mi ha seguito negli allenamenti a casa e a volte anche in raduno per quanto riguarda il salto; abbiamo lavorato sul mio problema principale, cioè la posizione di lancio e la prima parte della fase di volo. Al momento non sono ancora soddisfatto del livello raggiunto ma non è facile migliorare questo errore tecnico e ci vorrà ancora tempo. Sicuramente riuscire a fare qualche buon salto e un paio di buoni risultati può dare una mano.” Pittin non si dimentica mai di ringraziare la sua famiglia per gli sforzi effettuati prima della sua ascesa tra i grandi del Mondo, ore e ore di macchina per papà Stelio e mamma Miriam negli anni della sua crescita, il tutto per potersi appoggiare alle strutture austriache o slovene “È uno sport che richiede molto sacrificio, soprattutto all’inizio, per la scarsità di impianti su cui praticare il salto con gli sci, inoltre la combinazione con lo sci di fondo lo rende ancora più impegnativo. Le emozioni che trasmettono queste discipline però ripagano pienamente degli sforzi e dei sacrifici ed è davvero difficile provare qualcosa di simile in altri sport. Sono due discipline quasi agli opposti e per questo ancora più affascinanti, nell’arco di poche ore sei in grado di provare adrenalina ed emozioni davvero forti volando per 100 metri e più per poi sfogare tutta questa tensione sulle piste di fondo, immerso nella natura. La soddisfazione a fine giornata è garantita.”. Medaglia d’argento all’ultimo mondiale di Falun nell’inseguimento dal Trampolino Piccolo, stesso format di gara anche per il suo bronzo Olimpico di Vancouver. Inoltre 14 podi in Coppa del Mondo e tre titoli mondiali Juniores vanno a completare un palmares ancora povero, considerati i suoi potenziali e la sua voglia di dimostrare ancora tanto, già a partire da questa stagione “Eric Frenzel è l’atleta che più mi preoccupa, nettamente il migliore degli ultimi tre anni. Poi ci saranno anche i soliti Johannes Rydzek, Akito Watabe, Fabian Riessle, Magnus Moan, Bernhard Gruber, Havard Klemetsen, Francois Braud, Björn Kircheisen e Jorgen Graabak.” Sarà il primo anno senza il più forte combinatista degli ultimi anni, Jason Lamis Chapuis, transalpino dominatore delle Coppe del Mondo 2010-2011-2012 quindi per Pittin le porte per il podio sono ancora più aperte.
Noi siamo convinti che ci farà divertire fin da subito, Forza Pittbull, #swatt è con te!!!
@Mircoromanin