Julien Alaphilippe vince l’ottava tappa della Vuelta a Espana, con arrivo a Xorret de Catì dopo 200km di agonia. Il francese della Quick Step-Floors non molla neanche 1 centimetro al polacco Rafal Majka sulle pendenze proibitive degli ultimi chilometri, battendo lo stesso e lo sloveno Jan Polanc nello sprint ristretto a tre sul finale. Battaglia con il coltello tra i denti invece tra i big alle spalle della fuga: Contador e Froome arrivano con 16 secondi di vantaggio sul gruppetto Nibali-Aru-Chaves, continuando così a guadagnare giorno dopo giorno. Ma andiamo al pagellone.
Julien Alaphilippe: si riscatta come meglio non poteva fare dopo la grande occasione persa di qualche giorno fa. Dimostra di avere una gamba disumana rispondendo a tutti gli scatti del polacco Majka e controllando la corsa come solo uno che arriva sul podio alla MSR sa fare. Avrebbe vinto la volata anche con il 34/28 spinto da una gamba sola con le scarpe da ginnastica ai piedi. Voto 10
Rafal Majka: spreme la squadra intera durante tutta la durata della tappa dimostrando poi una confusione disarmante proprio nel momento clou della corsa. Indecisione totale nei primi km dell’ultima salita. Le prova poi tutte per staccare Alaphilippe e Polanc, ma ormai è troppo tardi. Forse è stato proprio Julien a renderlo insicuro con la sua gamba eclatante. Voto 7
Jan Polanc: lo sloveno vincitore quest’anno al Giro100 della tappa sull’Etna rientra nella discesa finale per provare a giocarsi la corsa, ma le energie spese per non naufragare staccandosi dalla coppia di testa dove le pendenze segnavano perennemente la doppia cifra sono state probabilmente troppe. Voto 6
Alberto Contador: la bicicletta continua a danzare e noi non sappiamo più cosa scrivere. Voto 100…….
Chris Froome: anche oggi quando alza la frequenza di pedalata sopra le 100rpm distribuisce la più classica delle passate al pomodoro proprio ai nostri italiani Nibali e Aru. Che motore V6 alimentato da benzina verde a 100 ottani. Voto 10