Abbiamo sbagliato.
Abbiamo sbagliato ad iniziare a parlare di Bikeporn, di calze alte, di maglie, di stile, di tutte ste cose.
Sapete perché? Perché avremmo dovuto parlarvi prima dell’obbiettivo principale dello sport: non è esplorare nuovi posti, non è per la salute, non è per la mente.
L’obbiettivo fondamentale è Vincere.
Che sia un Mondiale, la gara della Provincia, della parrocchia, il Campionato Nazionale Notai, il Grand Prix Condominiale, la gara per arrivare per primi in gelateria.
Lo sport è fatto per vincere, o almeno per provare a vincere.
Ogni umano che si rispetti deve provare almeno una volta nella vita a primeggiare in qualcosa: è una droga, è adrenalina, è sport, è totale.
Basta partecipare alle gare con il rapportino, basta guardarsi in giro per cercare gli amici, basta far sport per star bene. Lo sport deve massacrarti mente e corpo.
Buttate giù sto rapporto e menate.
E a fine gare leggete le classifiche, leggete i nomi di chi vi precede, la loro data di nascita, il loro team. Informatevi su chi sono, studiateli, perché loro sono migliori di voi sportivamente parlando.
Riportiamo la razza umana a far ciò che facevano questi uomini in foto, e cioè prevalere sui loro simili. Torniamo ad agire d’istinto.
E ricordatevi una cosa, le leggi del Bikeporn sono sempre state scritte da persone che hanno tagliato il traguardo in prima posizione almeno una volta nella vita.
Perché vincere fa bene: per la salute, per la mente, per il Bikeporn.
Agonismo, non turismo.
Questo non è un articolo, questo è uno sfogo derivato dal mal di “sport amatoriale italiano” che sto provando negli ultimi due anni. Lo sport professionistico è nettamente più emozionante.