L’aria di marzo comincia a farsi sentire, le temperature salgono in doppia cifra e dopo i mondiali di Saalbach inevitabilmente l’interesse generale per il circo bianco, con la coppa generale maschile ormai definita anche quest’anno a favore di Marco Odermatt, comincia leggermente a scemare.
Nonostante ciò i circuiti minori sono ancora nel pieno del loro svolgimento e le competizioni non mancano, mettendo alla prova la tenuta fisica e mentale degli atleti più giovani che in questi giorni si stanno giocando le medaglie ai mondiali juniores, con l’obiettivo di agguantare l’oro per partecipare alle finali di Coppa del Mondo.
Oggi siamo saliti a Tarvisio, sede ospitante della rassegna, per vedere all’opera questi atleti che sulla carta dovranno essere i nuovi Braathen, Noel e Odermatt, impegnati oggi tra le porte larghe tracciate sulla pista Priesnig 2. Condizioni di gara eccellenti nonostante le temperature primaverili, con il sale utilizzato solamente sui due piani centrali e che hanno messo in condizione gli atleti di esprimersi al meglio.
Una gara molto tirata che ha visto trionfare Flavio Vitale, che dal nome sembra italiano ma che in realtà è francese, che dopo una stagione di alti e bassi è riuscito a mettere in pista tutto il suo talento per un oro già designato dalla mattina presto. Alessio Bonardi, coach della struttura che l’ha cresciuto, l’Apex 2100, ci ha confidato di non averlo mai visto così sereno prima della gara in questa stagione, il che ha portato al risultato sperato. Tecnicamente e tatticamente è sembrato superiore in entrambe le manche, dove ha regalato pochissimo agli avversari sciando sempre in spinta.
Secondo a quasi nove decimi il coetano norvegese Rasmus Bakkevig, uno che appena tagliato il traguardo con 6 decimi di vantaggio e una medaglia al collo pressochè sicura ha scosso la testa per un errore che sicuramente gli ha tolto decimi importanti. Come detto svariate volte a Radio Skiporn, i giovani norvegesi sanno dove vogliono arrivare, come sanno il posto che gli spetta. Mentalità vincente, uguale a quella del compagno di bandiera Sebastian Hagan, atleta che nonostante il quarto posto dovuto ad uno sbaglio di linea la seconda manche, poco dopo la fine della gara esulta e ride nonostante la medaglia sfumata.

Medaglia che invece si è messo al collo Fabian Ax Swartz, svedese che ormai ha bazzicato in lungo e in largo il circuito maggiore e che trasuda intensità solo a guardarlo, dalla ricognizione fino a che non taglia il traguardo. Una sciata a tutta, non sempre ortodossa, ma che regala spettacolo ad ogni curva. In slalom sarà una bella lotta con il coetano norvegese Theodor Braekken, appena rientrato dall’infortunio.

Quinti e sesti poi due inglesi. Sì, avete letto bene. Due inglesi nei migliori sei ai mondiali junior di sci alpino, non di tennis o di calcio. Atleti che devono attraversare il golfo della Manica e mezza Europa per andare a sciare, ma che hanno dimostrato di essere tecnicamente e fisicamente molto forti. Quinto il biondo Jack Irving con sesto Freddy Carrick Smith, atleta classe 2007 che sulla carta risulta essere ancora aspirante.

Bene, e gli italiani? Anche oggi si è visto esultare gli altri. Essendo presenti all’evento purtroppo non si è sentita l’atmosfera da mondiale all’interno della squadra azzura. Presentatisi in pista con divise di sci club, comitati e gruppi sportivi, essendo stati convocati per la maggior parte degli atleti fuori squadra. Mentre norvegesi, francesi e svedesi si sono rivelati molto uniti, anche in ricognizione, i nostri atleti, come spesso abbiamo citato nelle trasmissioni radiofoniche, sono stati uno per cantone. L’unico a qualificarsi nei trenta è stato Pietro Bisello, 25esimo al traguardo, con Enrico Zucchini, fuori dai trenta la prima manche, che gli ha chiuso appenna alle spalle.

Atleti di squadra C oppure no, resta il problema di fondo. Sicuramente i mondiali junior non danno la certezza su quali saranno i campioni di domani, ma il più delle volte ne danno un importante indicazione. Purtroppo sperare in risultati di rilievo contro atleti che sono vincenti in Coppa Europa non è sicuramente facile, fatto sta che al di là del fattore tecnico oggi sembra essere mancata la consapevolezza di essere al cancelletto di partenza di un campionato mondiale rappresentando la propria nazione.
Speriamo in un rapido cambio di marcia in vista dello slalom femminile di domani e quello maschile di giovedì.