Rieccoci con le interviste dedicate ai membri dello Swatt Club. Ecco Andrea Gasparini, il numero 6.
Andrea ha 34 anni e vive in un paese vicino a Modena. Lavora in proprio, vendendo attrezzature per gli odontoiatri. Ha sempre praticato sport fin da piccolo, dal tennis allo sci, per poi passare alla bici e alla corsa su strada. Sei anni fa ha iniziato a correre in maniera più seria facendo varie gare su strada, fino alla mezza maratona, e da tre anni ormai si dedica al Triathlon.
Ciao Andrea. E’ difficile conciliare lavoro e allenamenti?
Beh diciamo che lavorare per proprio conto aiuta,potendo gestire liberamente gli orari. A volte però, soprattutto nella stagione invernale, allenarsi diventa dura, quando arrivi a casa alla sera stanco e hai ancora l’allenamento di corsa da fare, magari al chiuso sul tapis roulant, penso a chi me lo fa fare. Ma è il piacere che si prova al termine di un allenamento ben riuscito che mi spinge a fare questi piccoli sacrifici.
Corsa, bici e nuoto. Ma qual’e’ la tua specialita’ preferita?
Il mio punto forte è la corsa, arrivando da questa specialità, ed è anche la disciplina che più preferisco insieme al ciclismo, visto che si praticano all’aperto. Soprattutto in bici ci si può allenare in luoghi molto belli. Per quanto riguarda il nuoto invece ho faticato molto all’inizio e spesso è davvero molto noioso, ma sto iniziando ad apprezzarlo e mi sta dando grosse soddisfazioni.
Chi sono i tuoi idoli sportivi?
I miei idoli da ragazzo sono stati sicuramente Marco Pantani per il modo in cui vinceva, scattando in faccia agli avversari e emozionando la gente, e poi Franco Baresi , perché essendo Milanista è stato ed è ancora per me il Capitano.
Ora nel ciclismo mi piace molto Peto Sagan per il modo in cui corre senza paura, con il cuore e per la gente, e nel calcio Zlatan Ibrahimovic per la sua arroganza che esterna in tutto quello che fa.
Come giudichi la situazione sportiva in Italia?
Lo sport in Italia è purtroppo molto indietro rispetto ad altri paesi. Gli sport individuali come sci,triathlon,nuoto e ciclismo,che non hanno lo stesso bacino mediatico del calcio, risultano essere meno seguiti e chi pratica questi sport a livello agonistico fa più fatica ad emergere. Spesso emerge solo il campionissimo e una marea di giovani con ottime capacità e talento rischiano di perdersi, soprattutto chi non riesce ad entrare in squadre militari o con sponsor che possono garantirgli un minino di sicurezza economica.
Grazie Andre, continua a spingere watt!
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The Pussy King!!!