I momenti più intensi e peggiori del Lombardia 2025

Anche questo Giro di Lombardia è andato in archivio, entrando a gamba tesa nei piani più alti del grande ciclismo grazie alla cinquina tonda di Tadej Pogacar. Se lo sloveno ha rispettato i pronostici facendo ciò che tutti si aspettavano, a sorprendere sono stati però diversi corridori. Su tutti, la rockstar del Colorado Quinn Simmons. La sua prova è stata devastante, portando via la fuga nei primi km grazie a picchi di watt devastanti. Incredibile come i suoi compagni di fuga fossero incapaci di dare vigore alla sua azione, ma si limitassero solamente a seguirlo, alcuni facendo dei fuori giri che la durezza del percorso non ha poi perdonato. Nel finale, sul Ganda, l’aquila di Durango è andata via da sola, arrendendosi nelle fasi conclusive solamente all’imbattibile Pogacar. Il quarto posto sul traguardo di Bergamo è qualcosa di unico in una monumento così dura. Il 2025 dell’aquila di Durango è da incorniciare, una prova di grande forza, che pone questo corridore tra i cacciatori di classiche più pericolosi in vista del 2026.

Un’altra grande sorpresa è stata la solida prova di Filippo Ganna. Non è scontato vedere un corridore come lui andare al Lombardia e correre da protagonista, indice di un passo in avanti nella maturità di questo corridore. Rientrare sulla fuga come ha fatto non era scontato e anche in salita non ha per nulla sfigurato. Un’altra grande sorpresa? Michael Matthews. Che motore infinito l’australiano, incredibile come riesca ad essere competitivo dalla Sanremo fino al Lombardia. Un esempio di talento e dedizione.

Tra i punti più bassi di giornata, ecco la prova della Red Bull Bora. Inspiegabile il loro lavoro in testa al gruppo, il migliore a fine gara sarà Roglic in ventesima piazza, un pò poco per una formazione così ambiziosa. Avrebbero dovuto giocare diversamente le loro carte, un uomo in fuga avrebbe quasi sicuramente raccolto di più.

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