La Ganten Mont Blanc non è una corsa in bici, è un rituale, qualcosa di simile alla routine quotidiana protagonista nella nostra vita. Ogni anno infatti a giugno Courmayeur chiama, il Monte Bianco ci aspetta per vedere dall’ alto i nostri wattaggi. Mille ricordi ci spingono ad attraversare la pianura padana bevendo caffè americano, tante cose che si ripetono con un altro sapore come gli jogurt Panizzi, la fontina, la macedonia di Santino ed i vini valdostani. Per non parlare delle salite che ci rifanno respirare aria di Tour de France, dal Col d’ Introd al Saint Nicolas, da La Salle fino al Colle San Carlo, la montagna che ha sbocciato quel Richard Carapaz, il vincitore dell’ ultimo Giro d’ Italia.
La gara ha visto il dominio di Paolo Castelnovo, protagonista dall’ inizio all’ arrivo, senza segni di cedimento, continuamente in controllo della corsa. Sensibile anche all’ inquinamento ambientale. Il professore infatti nei pressi di La Salle, per dare la cartina del gel usato a dei tifosi, ha quasi messo a terra l’ intero gruppetto di testa. Ma andiamo al pagellone.
Paolo Castelnovo: non è uno che cura il bikeporn, non corre per entusiasmare qualcuno. Corre per vincere, punto. Voto: 10
Francesco De Candido: ad una settimana dal primo KO di stagione, quello alla Sportful Dolomiti Race, il Pendolino delle Dolomiti si presenta a Courma con la sua GOLF GT benzina raddoppiando del 20% il PIL di Italia Petroli. Non proferisce parola in due giorni, ha fame, voglia di riscatto. Dopo mezzora di gara sul Col d’ Introd ristabilisce subito le gerarchie scollinando davanti a tutti: KOM e qui comando io. Cerca di tenere duro su La Salle dove però si vede costretto a cedere al ritmo di Castelnovo; forse abbiamo visto AIR FRANZ veramente al gancio per la prima volta in questa stagione. Un quinto posto assoluto al medio ad un paio di minuti dal vincitore che vale già una carriera intera. Pronti per fare il mutuo sull’ Hangar dove parcheggeremo il nostro primo Boeing targato AIR FRANZ. Voto: 10
Andrea Gallo: dopo il super risultato alla Sportful paga lo sforzo dolomitico. Il Jet ha comunque in testa il record del mondo con il suo aereoplano negli States. Ci riuscirà? Vogliamo vederti planare Gastoner! Voto:9
Damiano Lenzi: un animale, uno che prende a calci i pedali della sua Piton a disco. Prova convincente per l’ iridato dello sci alpinismo mondiale. Se continuerà così senza problemi di schiena, il prossimo inverno saranno dolori per tutti. Voto: 9
Claudio Piazza: mette a disposizione del Team tutta la sua esperienza da ex corridore nell’ organizzare il rifornimento più efficace di tutta la corsa. Sarà un uomo del quale non potremo più fare a meno. Indispensabile. Voto: 10
Diego Pesenti: la Biscia di Zogno dimostra di avere una grande gamba, salvata dalla Skoda Octavia aziendale con la quale si muove per tutta Italia. In discesa pennella a bocca chiusa dando spazio a tutto il rumore della sua ruota libera. Un sesto posto assoluto nel percorso corto che lo relega ai vertici delle gerarchie in casa Swatt Club. Voto: 9
Alain Seletto: che dedizione, come conoscere il proprio corpo. La leggenda valdostana ha ancora un motore da superbollo. Voto: 9
Gioele Gasparetto: un ragioniere, costante e bravissimo a leggere e gestire la corsa ed il suo diaframma. Fenomeno. Voto: 9
Carlo Beretta: come due anni fa, davanti ad allungare il gruppo a pancia a terra. I primi 15km sono pura follia con medie da autostrada del sole senza autovelox. Alla Ganten La Mont Blanc il turismo è severamente vietato fin dal primo metro. Due giornate di vendite e marketing alle stelle per il Presidente. Si plana verso fatturati a cinque zeri. Voto: 8
Timothy Bonapace: nei primi chilometri pianeggianti è panico totale quasi come in mare a Chia. Dopo aver pedalato per mezzora a fianco delle casalinghe gli basta il chilometro al 5% di Runaz fatto a 420 watt per riportarsi ai vertici della corsa, il posto in cui deve stare. L’ infortunio di Capitan Zonta gli carica una responsabilità sulle spalle enorme che però riesce a gestire al meglio insieme ai crampi sul Colle San Carlo. Sempre più vicino ai mostri sacri delle lunghe distanze. Voto: 8
Alessandro Tomaiuolo: “un uomo che fa dello sport un’ ossessione, un uomo che si nutre di sfide”. Lo avevamo battezzato così nel pagellone del Viaggio d’ Infanzia a Chia. Per un’ altra volta nella vita dimostra a se stesso di essere duro a morire, facendo più metri di dislivello in un giorno di quelli che fa in tutto l’ anno. Sei il nostro faro. Voto: 7
Massimiliano Della Fazia: messo KO dalla bruttissima caduta alla Classica di Monza mentre stava arando l’ autodromo il giovane di Courmayeur riesce a recuperare in tempo per presentarsi ai nastri di partenza della gara di casa. Lotta e soffre con le bende su tutto il corpo. Ti aspettiamo presto. Voto: 6
Nicolò Laitempergher: dopo il fuorisoglia di sabato durante la sgambata pre gare il Garmin dell’ avvocato bolzanino come tempi di recupero segna un anno di reddito di cittadinanza. Trova comunque la forza di cimentarsi nel percorso medio, e in cima a La Salle scollina come Demare a Sanremo. Ora aspettiamo la sanzione da parte della FCI. Voto: 6
Giuseppe Schinetti: stiamo aspettando il suo scollinamento sul Colle San Carlo per confermargli il voto valutando a pieno la sua prestazione. Mi confermate che ha scollinato? Voto: il futuro di Solowattaggio.
Lorenzo Bassanelli: dopo la debacle del suo esordio come direttore sportivo del Team alla Sportful Dolomiti Race, dove se ne torna a casa con un ritiro e una scapola rotta da parte dei suoi uomini da classifica, la Ganten La Mont Blanc è subito il banco di prova del dentro o fuori per lui. In felpa a 36 gradi fumando sigari e pescando tonni. Non sente la pressione dei vertici della società prendendo in mano la corsa da vero fuoriclasse. Esonerato il vecchio direttore sportivo, ora la baracca è tutta nelle tue mani. Voto: 100