La gara delle gare, la gara di bici più massacrante al mondo, quella che rende i vincitori eterni e gli sconfitti degli eroi. Che sarebbe stata una Roubaix ancor più massacrante lo si è capito appena scesi dal nostro Camper posizionato sul Carrefour de l’Arbre, con la colonnina del Chalenger che segnava un grado sottozero ed il pavè ricoperto di brina.
Una giornata da duri insomma, con i 54 Km in pavè pronti a fare una selezione naturale dura e cruda, come le sei milioni di pietre posizionate tra Compiegne ed il Velodromo di Roubaix. Prime ore di corsa ad un ritmo forsennato, tanta volontà di andare in fuga da parte dei corridori di seconda fascia, ma questa volta le corazzate non hanno voluto correre rischi, nessun Hayman bis, nessun Dillier negli ultimi Km, troppo pericoloso. Una piccola fuga con protagonisti i nostri Ballerini e Trentin è riuscita a prendere un discreto vantaggio, ma quando la corsa si è accesa questo tentativo è stato subito neutralizzato. Ad Arenberg Van Avermaet entra in testa, tutti i big passano indenni la foresta, tranne Van Aert, incredibilmente in difficoltà in un terreno a lui congeniale, forse a causa di una foratura. Negli ultimi 50 Km è Gilbert a dare il via allo Show.
Il Vallone ci prova seguito dal pericoloso Nils Politt e Rudiger Selig, quest’ultimo costretto a fare il lavoro di Oss, fuori dai giochi per una caduta. Il gruppo controlla bene, finchè prende il largo l’azione decisiva. Il classico attacco nella penombra tipico di queste latitudini: rallentamento tra le strette vie nei borghi del nord, una curva, Sagan allunga leggermente seguito da Lampaert e Van Aert col gruppo che lascia subito quei dieci secondi fatali, irrecuperabili in queste gare così tirate. I tre riprendono Gilbert e Politt, con Lampaert che in diverse situazioni corre contro il suo compagno di squadra. Gilbert però è in una giornata delle sue, quelle in cui legge tutto come pochi altri. Al Carrefour apre il gas facendo emergere tutta la sofferenza di Sagan. La mancata reazione dello slovacco è benzina per il principe vallone, che seguito da Politt se ne vanno da soli al Velodromè de Roubaix. Volata senza storia, Philippe Gilbert, la volpe della Vallonia, l’animale da gara del terzo millennio. Andiamo al pagellone:
Philippe Gilbert: mettere nel mirino le corse, azzeccare ogni attacco, il momento giusto. Vincere una volata a due. Questa volta la vittima è Politt, dopo i fratelli Schlech e Kwiatkowski. Al Carrefour fa emergere tutta la fatica di Sagan con un’accelerazione da spaccare in due il manubrio. Che cavallo Monumentale. Voto:10
Nils Politt: 257 Km di sofferenza, di male e fatica in volto. Che corsa per il tedescone, che in molti momenti ha sprecato tanto, mandando un segnale chiaro ai suoi avversari: ” andiamo! Il piazzamento mi va bene”. Voto:9
Yves Lampaert: meriterebbe una tirata d’orecchie per il comportamento tenuto con il compagno davanti. Alla fine è andata bene, altrimenti saremmo qui a parlare di un vero disastro. Una gamba straripante. Voto:8
Vout Van Aert: la copia di MVP al Fiandre. La sua miglior giornata da quando corre su strada, la dimostrazione di quanta fortuna serva per poter vincere una Roubaix. Voto:8
Sepp Vannmarcke: c’è sempre alla Roubaix, malanni fisici o contrattempi non fermano mai il fiammingo. Ma quando la porterà a casa? Voto:8
Peter Sagan: che spettacolo vederlo pedalare così. Sembrava tutto sotto controllo fino al Carrefour, in molti speravano nella doppietta ma alla Taverna de l’Arbre si è spenta la luce. Sempre con te Peterone. Voto:7
Davide Ballerini: che debutto sulle pietre! Il comasco fa vedere una gran gamba, peccando però nella condotta tattica. Troppo vento in faccia, la Roubaix non perdona. Voto:7
Florian Senechal: quanta abbondanza in casa Quick Step. Il francesino chiude la Roubaix a bocca chiusa. Voto:7
Greg Van Avermaet: perso tra i manicotti nei suoi pensieri. Entra ad Arenberg davanti a tutti per fare il KOM su Strava, poi si fa sorprendere quando Sagan fa partire la fagianata che ha deciso l’edizione 117 della Roubaix. Voto:5
Zdenek Stybar: l’uomo più irritato di giornata. Avrebbe voluto asfaltare tutto, ma ha dovuto mettersi a ruota e fare una gita fino a Roubaix. Voto:s.v
Gianni Moscon: con la gamba dello scorso mese di agosto avrebbe primeggiato in tutte le corse al nord. Forse quel ritiro in Colombia non è stato ideale in vista della compagna al nord, speriamo esca alla lunga con il Giro. Forza Gianni. Voto: s.v
Rudiger Selig: Sagan lo manda avanti assieme a Gilbert e Politt. Giustamente non collabora, facendo però il fenomeno inveendo contro la moto, troppo vicina al battistrada Gilbert. Non appena Sagan arriva davanti, il suo contributo si limita ad una tirata di pochi secondi. Voto:2