Peter Sagan. E’ lui il presente, l’intrattenitore degli ultimi anni e delle prossime stagioni. E’ lui che è attualmente più grande del ciclismo stesso, colui che ci fa rimanere incollati davanti alla tv per ore. Ma cosa succederà quando smetterà lo slovacco? C’è un ragazzo britannico che è già pronto, è il futuro. Classe 1999, in forza al Team Wiggins, campione del mondo junior a cronometro e di cyclocross, una Roubaix junior nel palmares e tante altre belle cose. Va forte ovunque, anche sul triciclo. Una leggenda già per qualcuno, un ciclista ancora da scoprire e da aspettare con ansia nel World Tour, perché è cosa certa che uno cosi ci farà divertire nella prossima epoca ciclistica. Tom Pidcock è colui che amerete nell’apocalittico post-Sagan.
Gli sportivi che hanno un qualcosa di speciale li vedi già da quando sono bambini, soprattutto quando non stanno praticando il loro sport. Si può già capire chi ne ha di più sulla linea di partenza: atteggiamenti, dettagli, movenze, sguardi. Guardate questa foto, guardate come posa su una bici Decathlon. Questa è la dimostrazione che non bastano bici da 10K, occhiali futuristici, kit all’ultimo grido. Serve altro.
Tutto il mondo ciclistico sta già parlando di lui. Wiggins ha già avvisato il giovane britannico di Leeds: “Non andare al team Sky”. Dice che in quella squadra lo rovinerebbero, gli toglierebbero la creatività e la sua immagine. Sarà il primo millennial a darvi/darci le linee guida stilistiche del ciclismo. Anzi, iniziate già a guardare la sua pedalata, il suo modo di impostare le curve, il suo look, le sue movenze. Mettetevi in testa come esempio ciclistico questo ragazzo, moderno e all’avanguardia, lasciando nell’armadio i poster di Froome, Nibali o Valverde. Uno che dice che l’aerodinamica è parte integrante del ciclismo e che i body sono la cosa più importante in una cronometro non può non essere un nostro pupillo. Dice anche che è fondamentale tenere la testa bassa per non prendere aria, sempre. Segnatevi queste cose e andiamo avanti, nel futuro.
Attualmente è più focalizzato sul cross, ma non è detto che dopo la sua avventura da under 23 lo vedremo già con un grande team World Tour. Alla medaglia Olimpica preferisce la maglia di campione del mondo, perché la puoi indossare in ogni gara. E sapete una cosa? Preferisce Wout Van Aert a Peter Sagan come modello da seguire.
Cose strane, intanto guardate qui come si guida una bici a 50 km/h.
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Noi continuiamo a goderci Peter Sagan finché possiamo. E quando smetterà non disperate: Thomas Pidcock è qui per noi.