“Un fenomeno senza precedenti, peccato solo sia austriaco e non italiano o francese”. Oggi il pagellone lo apriamo così, con la dichiarazione rilasciata ai microfoni di Davide Labate da parte di Marc Girardelli, dichiarazione che avrà fatto gelare il sangue a patron Schroecksnadel. Eppure Marc ha ragione, un fenomeno così non si è mai visto.
Non più di 10 i giorni di allenamento in slalom dallo scorso marzo sono bastati a Marcel Hirscher per dominare, dopo 7 anni, di nuovo la Face de Bellevarde anche in slalom. Unico a non subire il tempo avverso e la tracciatura impervia, unico a interpretare al meglio ogni singolo passaggio della seconda manche. Alle sue spalle ancora un Kristoffersen non dominante ma molto continuo, con André Myhrer che conferma il ritorno in auge degli svedesi in slalom. L’Italia c’è ma ancora a sprazzi: Gross domina la prima manche e poi sbaglia, Deville torna nei 30 dopo due stagioni, mentre i giovani faticano e i senatori devono ancora ritrovarsi.
Marcel Hirscher: ormai non serve neanche più dilungarsi, abbiamo finito gli aggettivi. Se la forma è questa nel post infortunio non osiamo immaginare come potrà essere a gennaio. 28 anni, 6 coppe generali e 47 vittorie nel massimo circuito, serve altro? Voto 10
Henrik Kristoffersen: è lui che non è al massimo della forma o sono gli altri che lo hanno raggiunto? Probabilmente entrambe, ma la sensazione è quella che il giovane vikingo debba ancora mettersi in campo al 100%. Sciata sempre pulita, ma manca la spinta costante che lo ha caratterizzato le ultime due annate. Lo aspettiamo a Campiglio. Voto 7
Andre Myhrer: non solo un uomo da piano e tracciati larghi, oggi ha dimostrato che anche sul difficile e sullo stretto può dire la sua. Dopo il podio di Hargin a Levi un’altra dimostrazione che la strada intrapresa dalla coppia Theolier-Girardi è quella giusta. Voto 8
Jonathan Nordbotten: Jhonny of the day è diventato man of the day, anche se ci stiamo ancora chiedendo come faccia ad andare così forte con una sciata del genere. Piedi stretti, busto eretto e braccia a livello addominale per un quinto posto, la miglior prestazione della sua carriera. Ma ve lo immaginate sul podio? Anche a Campiglio potrà dire la sua. Voto 9
Sabo Gross: un sesto posto che fa male e lascia più dell’amaro in bocca, visto il risultato della prima manche. Ma la sciata c’è e la strada è quella giusta. L’anno scorso fu podio a Campiglio, aspettiamo con ansia la conferma. Voto 7
Marco Schwarz: tutti avranno pensato la stessa cosa dopo la sua seconda manche: “mmm, così così”. Invece oggi l’anca controruotata ha pagato. Best di manche e risalita fino al nono posto. Ti aspettiamo al piano 54. Voto 7
Cristian Deville: pensare che solo lui si è qualificato per la seconda manche oltre a Sabo dopo due anni di fuori squadra e Fis per tutto l’arco alpino, beh, fa pensare. Lavoro ottimale con il suo gruppo sportivo o c’è dell’altro? L’unica cosa che conta è che Cristian si è meritato il posto anche per le prossime tappe. Voto 8
Manuel Feller: ormai è sotto gli occhi di tutti, Fellerone sta alzando l’asticella, ma non stiamo parlando solo di skiporn. È la sua la sciata del futuro, piedi strettissimi e linee che altri non riescono ancora a fare, ma se non concretizza a breve le sequenze disumane che mette in pista beh, il podio non sarà più troppo vicino. Voto 4